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Cronaca

Il Rotary Club Amerigo Vespucci ha finanziato il progetto Semi di Fiordaliso

Semi di Fiordaliso è stato un progetto di AISLA Firenze dedicato ai bambini delle scuole primarie

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

“Un’azione di grande livello educazionale e psicologico per i bambini” raccontano così dal Rotary Club Amerigo Vespucci il progetto Semi di Fiordaliso di AISLA Firenze. Un progetto dedicato ai bambini delle scuole primarie per farli crescere dentro una cultura basata sul rispetto e la solidarietà verso le persone con SLA e con disabilità. Le scuole coinvolte sono state La Pira, dal 7 ottobre all’11 novembre 2019, e la Collodi, da gennaio al 2 marzo 2020. Barbara Gonella, presidente di AISLA Firenze, esprime grane soddisfazione per la riuscita del progetto: “Ringrazio, insieme a tutti i protagonisti di questo bellissimo progetto (sperando di poterlo riproporre ad altre scuole primarie fiorentine per l'anno scolastico 2021-22), due sostenitori in particolare, oltre ai tanti donatori che hanno fatto una donazione durante il 2019, il Rotary Club Firenze Amerigo Vespucci e il Comitato dei Genitori dell'Istituto Comprensivo Le Cure.” Semi di Fiordaliso è stato possibile anche grazie ad una donazione di 1870 euro del Rotary Club Amerigo Vespucci che ha coperto ampiamente metà delle spese. Il rapporto tra il Rotary Club Amerigo Vespucci e AISLA Firenze si è consolidato nel tempo e dimostra la grande attenzione verso i malati di questa realtà. Le testimonianze raccontano di un progetto che fanno germogliare qualcosa di importante nei bambini. “Il 3 febbraio la classe 4°B ha avuto l'ultimo incontro con 'Semi di Fiordaliso': così chiamavamo con il nostro lessico familiare quelle stupende persone che ci hanno portato in un mondo fatto di tristezza, felicità, generosità, amore, paura, confusione, imbarazzo, rabbia, curiosità, solidarietà” si legge in una di queste. In un'altra si valorizza uno dei laboratori più apprezzati: “La narrazione della storia “Edoardo e il nonno astronauta” è stato il momento più complesso del progetto, ha preso per mano bambini portandoli davanti alla disabilità grave, a quella del rumore inquietante del respiratore, della vita cambiata dalla malattia. Sono emerse   paure e insicurezze, ma anche la dolcezza, l’affetto, l’emozione che si prova davanti alla malattia di chi si ama”. Da AISLA Firenze un sentito ringraziamento a Claudio Cricelli, ai referenti Riccardo Gionata Gheri e Giovanni Frucci e a tutto il Club per aver dimostrato tanta sensibilità.

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