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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il presidente Rossi al fianco delle maschere del Maggio

Dopo le polemiche sul licenziamento delle maschere del Maggio arriva da facebook il parere di Rossi: "37 persone del che perdono il lavoro è un dramma e la solidarietà non basta"

La scorsa settimana la protesta delle maschere del Maggio Musicale giunse fin dentro le stanze di Palazzo Vecchio; il duello verbale tra Renzi e Maria Lardara, nel doppio ruolo di maschera e collaboratrice di una testata locale, fu tale da scompigliare l’agenda del primo cittadino. Lei con decisione a chiedere spiegazioni, il sindaco con forza a ribadire il debito strutturale del maggio (attorno ai 28 milioni di euro) e la necessità di risanare il bilancio passando anche da scelte come quella di esternalizzare alcuni servizi, come proprio le maschere ed i laboratori del teatro. Il risparmio, secondo Renzi, sarebbe consistente, solo per le maschere circa 400 mila euro. Le reazioni in questi giorni non sono mancate, dai sindacati in primis, che hanno contestato al sindaco numeri e merito. Non solo, i Coordinamenti Donne Cgil Toscana e Cgil Firenze hanno espresso tutta la loro solidarietà alle maschere che rischiano il licenziamento ponendo l’accento su come, dei 37 dipendenti con contratto a chiamata, 34 siano donne, denunciando con questo tutte le tematiche raccolte nell’universo del lavoro femminile e la loro condizione di eterna precarietà. In una nota fanno sapere: “è risaputo che il lavoro femminile, che non nel nostro paese vanta percentuali fra le più basse fra i paesi avanzati, è sempre più spesso lavoro precario, povero e debole. Lavori stagionali, con poche ore settimanali, spesso dequalificati e con basso stipendio appartengono alle donne, ai giovani, ai migranti, insomma ai più deboli.  E questo si traduce anche nella maggiore difficoltà di mantenere il posto di lavoro”.  

Ieri, forse è arrivata la presa di posizione più significativa, qualcosa che va al di là della mera solidarietà. A parlare della vicenda, infatti, è stato il presidente della Regione Enrico Rossi attraverso la propria pagina facebook. L’affondo è deciso, chiaro, di quelli che fanno discutere e che a volte mettono le persone attorno ad un tavolo a rivedere i piani: “sul Maggio Musicale Fiorentino: 37 persone del che perdono il lavoro è un dramma e la solidarietà, che pure c'è ed è forte, non basta. Ho chiesto all'assessore Simoncini di fare una verifica, con azienda e sindacati, sulla situazione e sulla possibilità di utilizzare gli strumenti di sostegno della Regione per aiutare i precari che perdono il lavoro. Continuerò a seguire la vicenda...”. Non un alt, ma una presa di posizione inequivocabile; un bello schiaffo politico ed istituzionale alla linea intrapresa da Renzi e dalla soprintendente Colombo. Dopo le vicende sulla privatizzazione dell’Ataf e le dichiarazioni al vetriolo di Renzi sull’alta velocità giunte giusto ieri mattina (“se alcuni assessori regionali chiacchierassero di meno e lavorassero di più l’accordo era già stato firmato”), in chiave più ampia, facendo una lettura ad ampio respiro, questo episodio rappresenta l’ennesimo punto di attrito tra il Comune di Firenze e la Regione.
 

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