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Rom alla stazione di Santa Maria Novella: divieti di dimora, rischio carcere

Riconosciuta la pericolosità sociale. Rischiano, se trovati in zona, un aggravamento della misura fino alla custodia cautelare in carcere

Un provvedimento d’impatto, il primo di questo genere dopo che la stazione di Santa Maria Novella negli ultimi mesi è stata al centro delle cronache per le misure messe in atto per contrastare il facchinaggio e l’accattonaggio molesto su turisti e viaggiatori. Infatti da ieri la polfer di Firenze sta notificando a dodici cittadini romeni, tutti di etnia rom, altrettanti divieti di dimora nel Comune di Firenze. Provvedimenti, disposti dal Tribunale mercoledì scorso, dopo che è stata riconosciuta la loro pericolosità sociale come evidenziato dalla Procura dopo l'articolata comunicazione della polizia ferroviaria.
La richiesta restrittiva, alcuni dei dodici interessati si sono già spostati a Roma, come conseguenza di alcune denunce per estorsioni, furti, violenze, minacce e resistenze ai pubblici ufficiali. Uno dei denunciato il marzo scorso rivolgendosi ad un agente: “Ti aspetto fuori, conosco i tuoi turni, conosco dove abiti e che treno prendi …”.  

Le misure cautelari si riferiscono ad una decina di episodi di reato dei primi quattro mesi dell’anno, vicende a cui seguirono le transenne e l’aumento della presenza della polizia in stazione. Ai dieci episodi a cui si riferiscono le misure cautelari, si aggiungono le indagini della polfer che ha individuato gli autori di due aggressioni nei confronti di capotreni, che impedivano l’attività di portabagagli abusiva, e per un furto di denaro ai danni di un turista canadese.

Episodi che hanno procurato quell’allarme che ha determinato la messa in campo di risorse e transenne a Santa Maria Novella – luogo in cui transitano centocinquantamila persone al giorno - in base alle decise determinazioni assunte dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. Comitato (composto da sindaco, questore e prefetto) dove venne assunta la decisione di inserire le barriere per l’accesso ai binari dei treni Alta velocità. A cui è seguito da qualche giorno anche il transennamento delle emettitrici automatiche di biglietti.

Alla luce di quanto accaduto il pm aveva chiesto le misure cautelari in carcere dei denunciati, ipotesi rigettata dal gip che ha optato per il divieto di dimora. Escludendo anche l’ipotesi di associazione a delinquere a carico dei soggetti.  

“Un risultato importante che premia i risultati della polizia ferroviaria – ha spiegato il Primo dirigente Isabella Mancini – Facendo capire che siamo sempre attenti a una stazione importante come quella di Santa Maria Novella, la quarta d’Italia”.

Adesso rischiano grosso i dodici cittadini romeni, tutti maggiorenni, a cui è stata notificata la misura, infatti nel caso in cui venissero ancora rintracciati in stazione o città ci sarebbe un aggravamento delle conseguenze che potrebbe arrivare fino alla custodia cautelare in carcere.

Stazione, transenne a binari e macchinette dei biglietti

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