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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Sesto Fiorentino

Rivolta cinese a Sesto Fiorentino: i controlli vanno avanti 

Proseguiranno le attività ispettive. Giuffrida: "Nessuno può sottrarsi alla legalità. Imprescindibile il rispetto delle regole e delle istituzioni"

I controlli nei capannoni dell'Osmannoro vanno avanti. Questo il punto fermo tenuto dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi ieri in Palazzo Medici Riccardi dopo la "battaglia" di Sesto Fiorentino. Tra il 29 e il 30 giugno, alcune centinaia di cinesi hanno protestato per un controllo effettuato in un'azienda. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine e sul posto si sono verificarti tafferugli. 

Dal tavolo presieduto dal prefetto Alessio Giuffrida è emersa una comune linea di condotta, condivisa da tutti i partecipanti: il console cinese Wang Fuguo, i vertici provinciali delle forze dell’ordine, l’assessore regionale Vittorio Bugli, il sindaco sestese Lorenzo Falchi, gli assessori fiorentini Federico Gianassi e Sara Funaro. 

I lavori andranno avanti seguendo il piano straordinario per il lavoro della Regione Toscana che in un anno e mezzo sta dando i suoi frutti. Il piano fu varato dalla Giunta a gennaio 2014, a seguito della tragedia accaduta al Macrolotto (Prato) nel dicembre 2013, in cui persero la vita sette lavoratori di origine cinese.

I dati diffusi in riunione parlano chiaro: all’avvio del progetto, nel settembre 2014, solo il 15,9% delle aziende a conduzione cinese, che sono state controllate, risultava in regola, mentre a maggio di quest’anno tale percentuale è salita al 50,5%. Complessivamente l’84% delle imprese ha provveduto ad ottemperare alle prescrizioni imposte a seguito delle verifiche. Nel solo 2015 le sanzioni riscosse ammontavano a 4 milioni e 860 mila euro.

“Nessuno può sottrarsi alla legalità -  ha dichiarato il prefetto Giuffrida -  e i controlli da parte delle istituzioni, che sono ben presenti sul territorio, favoriscono un’economia sana. Ho voluto fare il punto anche con il console per capire quali sentimenti agitino la comunità cinese, nei confronti della quale si confermano amicizia e stima. Se c’è un momento di difficoltà – ha proseguito - va superato al più presto e va ricostruito un clima di fiducia. Ma il rispetto delle regole e delle istituzioni è imprescindibile. E questo vale per tutti, indipendentemente dalla nazionalità”.

Del caso si è parlato anche in Consiglio regionale. Con l'assessore alla presidenza Bugli che ha dato una serie di chiarimenti dopo un'interrogazione di Borghi (Lega Nord) sulla "guerriglia".  

Dal complesso delle ispezioni, le aziende rilevate al maggio scorso sarebbero 5826, “emerge un quadro di criticità diffuse, il 64 per cento delle imprese non risulta in regola rispetto ai parametri di sicurezza oggetto del controllo”. “Sono stati inoltre individuati 673 dormitori abusivi, 243 cucine abusive, 1215 impianti elettrici fatiscenti, 1299 macchinari irregolari, 1266 situazioni di gravi carenze igieniche, per un complesso di 3087 informative di reato e 302 provvedimenti di chiusura o sequestro”. Tuttavia l’assessore ha evidenziato un “processo di legalizzazione evidente. La tendenza al miglioramento è ben connotata dalla percentuale di imprese in regola. Si è passati dal 15,9 per cento del primo mese di attività, al 50,5 dello scorso maggio”.

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