Movida: maxi rissa sul sagrato della basilica di Sant'Ambrogio
Due gruppi si sono affrontati colpendosi con pugni, calci e bottiglie
Ieri sera maxi rissa sulle scale del sagrato di Sant'Ambrogio. Luogo, quest'ultimo, frequentato dai giovani che vivono le notti fiorentine. Nella piazzetta, sotto gli occhi spauriti dei presenti, si sono affrontati due gruppi di cittadini stranieri. Un 36enne senegalese e un 37enne marocchino si trovavano sul sagrato con alcuni amici quando sono stati raggiunti da tre uomini che provenivano da Via de'Macci. Due 35enni, un tunisino e un marocchino, e un terzo soggetto rimasto ignoto. Dopo alcuni insulti e minacce sono cominciati a volare pugni, calci e bottigliate. Non è ancora chiaro il motivo che ha portato alla "scazzottata".
I due gruppi si sono fronteggiati per alcuni minuti. Poi il 35enne tunisino, insieme al coetaneo, questo armato di un coltello, sono tornati indietro verso il mercato di Piazza Ghiberti. Il tunisino è entrato in un minimarket tentando di portar via delle bottiglie di birra: non è escluso che le volesse usare contro i rivali. Il nordafricano, ubriaco, durante la fuga si è poi accanito contro auto e scooter parcheggiati.
La situazione è cominciata a degenerare: raffica di telefonate al centralino del 113. Sul posto sono arrivate tre volanti della polizia. Gli agenti hanno bloccato i protagonisti della rissa, altri sono riusciti ad allontanarsi. Tutti è quattro sono finiti all'ospedale di Santa Maria Nuova, il senegalese ha ricevuto una prognosi di 7 giorni.
I due 35enni hanno continuato ad agitarsi all'interno delle camere di sicurezza della questura. Una coppia di agenti è stata persino colpita, ne avrà per 5 giorni. I quattro fermati sono stati portati a Sollicciano per rissa. Il 35enne tunisino è accusato anche di resistenza, furto e danneggiamento.
Ringrazio la @poliziadistato che ieri ha arrestato 4 extracomunitari per rissa a #Firenze. Ora i cittadini si aspettano che non siano immediatamente rilasciati e che abbiano la giusta pena. La #legalità è il presupposto di una civile convivenza. #certezzadellapena
— Dario Nardella (@DarioNardella) 11 maggio 2018