Riqualificazione stadio, all'inizio Maratona e Ferrovia non coperte. Nardella: "Allarmismo ingiustificato, completeremo copertura"
Bagarre sul testo dell'ultimo bando, che non prevede la copertura totale. Ma il sindaco: "Completeremo via via che avremo le risorse"
Lega all'attacco, ieri, su quanto uscito dall'ultimo bando reso noto da Palazzo Vecchio. Quello che, con le offerte che potranno iniziare ad arrivare da domani venerdì 10 novembre e per i successivi trenta giorni, prevede l'affidamento dei lavori per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi. Una nuova stesura - dopo il precedente andato deserto a giugno scorso -, aggiornata in seguito ai 55 milioni di euro tolti dal governo.
La commissione giudicatrice dovrà assegnare i punteggi e di fatto assegnare l'esecuzione, in base ad una serie di criteri, entro il 31 dicembre, con l'obiettivo di Palazzo Vecchio di partire ad intervenire ad inizio 2024 con i primi interventi propedeutici.
"Già nel mese di gennaio 2024 sono previsti i lavori propedeutici all’appalto principale, a partire dalla Curva Ferrovia, con la demolizione delle strutture realizzate in occasione della coppa del mondo Italia ‘90", ha reso noto l'amministrazione nei giorni scorsi, aggiungendo che "il Piano nazionale complementare prevede che i lavori inizino entro marzo 2024, ma intendiamo partire in anticipo rispetto alla scadenza".
"Il quadro economico ad oggi approvato è di 151 milioni e 308mil euro", viene precisato. Mancano, appunto, i 55 milioni (forse anche qualcosina di più), rispetto ai costi effettivi per l'intera mole dei lavori, che si prevede intorno ai 210 milioni.
Con queste risorse l’amministrazione prevede di realizzare una serie di interventi (qui tutti gli interventi previsti). Per quanto riguarda la copertura dello stadio, è prevista la partenza dal lato curva Fiesole. Nessuna previsione di copertura dunque, inizialmente, per Maratona e curva Ferrovia.
La Lega: "Allibiti"
“Siamo allibiti nell’apprendere che il restyling non preveda la copertura della Maratona e della Ferrovia. In sostanza non si risolve il problema principale. Ci auguravamo che 150 milioni potessero essere spesi molto meglio, i soldi devono essere un'opportunità per Firenze, non l'ennesima figuraccia", attaccano Giovanni Galli, Barbara Nannucci e Stefano Nencioni, rispettivamente consigliere regionale, segretario cittadino e capogruppo al Quartiere 2 della Lega.
"La sensazione è che si tratti della solita operazione spot del sindaco Nardella, del classico nastro da tagliare, per avere qualche voto in più di preferenza alle prossime elezioni europee", rincarano gli esponenti del Carroccio, che chiedono che per la questione Franchi sia nominato un commissario da hoc, per tagliare di fatto fuori il primo cittadino.
La replica di sindaco e Pd
"Allarmismo ingiustificato. Si comincia dalle fondamenta a costruire una casa, non dal tetto. Via via che avremo le risorse completeremo il progetto, dal momento che il progetto esecutivo riguarda tutti gli interventi, tetto compreso", replica a stretto giro di posta il sindaco Dario Nardella, ricordando l'appuntamento di martedì 14 novembre, quando il Tar del Lazio si pronuncerà sul ricorso del Comune in merito al definanziamento di 55 milioni deciso dal governo Meloni.
"Non c'è motivo di essere allibiti e non servono commissari. I lavori inizieranno già a gennaio e la Lega, che è al governo, si impegni a restituire a Firenze i 55 milioni che sono stati inspiegabilmente tolti alla città e ai fiorentini", il sostegno a Nardella che arriva dal capogruppo dei dem in Palazzo Vecchio, Nicola Armentano.
Se i 55 milioni non 'tornano'?
La querelle sui 55 milioni "scippati" dal governo è lunga e ormai nota. Se il Tar non accogliesse il ricorso di Palazzo Vecchio, l'amministrazione sarebbe comunque intenzionata a procedere con una sorta di piano alternativo. "I soldi li troveremo, in un modo o in un altro. Conoscete la mia caparbietà", assicura il sindaco parlando con i giornalisti.
Il 'piano B', come spiega oggi Repubblica, potrebbe essere quello di procedere con un affidamento diretto, "una procedura speciale, il negoziato senza bando di gara previsto dall’articolo 76 del nuovo Codice degli appalti, che permette una contrattazione diretta con un privato per l’affidamento lavori senza ripassare da nuove gare pubbliche", scrive Repubblica. Una sorta di project financing, insomma, con un soggetto privato che, in cambio della concessione per un lungo numero di anni di una serie di servizi (lo stadio è comunque comunale), potrebbe accollarsi la spesa. Ma per ora queste sono solo congetture.
Il problema Padovani
Altro problema, quello del 'Padovani', lo stadio del rugby, tra la Costoli e lo stadio di atletica Ridolfi. La maggioranza (con l'importante, dal punto di vista politico, astensione di Italia Viva) ha appena stanziato, con una variazione di bilancio, 10 milioni di euro, per portare le tribune a 7mila posti: non basteranno. Per giocare in A - e dunque per farci giocare la Fiorentina durante i lavori al Franchi - ne servono almeno 12mila. Chi si accollerà le ulteriori spese? La Fiorentina, al momento (Commisso è tornato in Usa e rifarà vedere non prima di gennaio) non pare entusiasta dell'ipotesi, per usare un eufemismo.
L'ordine degli ingegneri: "Non scordiamo i parcheggi"
Ieri, sulla questione, è intervenuto anche l'ordine degli ingegneri di Firenze. "Non dimentichiamo che la riqualificazione del Franchi ha senso se inserita nel ridisegno di tutto il quartiere di Campo di Marte, a partire da una nuova mobilità e da nuovi parcheggi”, dice Fiorenzo Martini, coordinatore della commissione trasporti dell’ente.
“Purtroppo la questione parcheggi è totalmente sparita dal dibattito pubblico - aggiunge Martini -. Da Campo di Marte passerà la tramvia e c’è la stazione ferroviaria, ecco perché non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione di creare un sistema davvero intermodale di trasporto, non dimenticando i parcheggi perché le auto si spera diminuiranno ma di sicuro non spariranno magicamente. La riqualificazione del Franchi è un volano di crescita per la città se diventa l’occasione per riqualificare, nel suo complesso, Campo di Marte. Viceversa, se lo stadio sarà ristrutturato senza toccare ciò che gli sta intorno rischiamo di perdere un’opportunità d’oro per risistemare un quartiere che si ingolfa di traffico ad ogni evento, non solo sportivo”.
Palazzo Vecchio, per la cronaca, ricorda sempre che nell'area ferroviaria accanto alla stazione di Campo di Marte sorgerà un nuovo "parcheggio da 3mila posti", in corrispondenza della fermata 'Piscina' della nuova linea tramviaria. Basteranno?