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Cronaca

Coronavirus e rimpatrio: tornano a casa le due toscane bloccate in Laos

Grazie alla Farnesina sono riuscite ad avere le autorizzazioni per partire e a trovare i biglietti per il viaggio

Ieri sono arrivate a Zurigo le due ragazze toscane che erano rimaste bloccate in Laos. A raccontare questa storia è la madre di una di loro due, Anna Lord, dicendosi "veramente grata" per l'impegno della Farnesina e del console in Laos. "Sono stati bravissimi, non bravi", ha detto la scrittrice anglo finlandese residente a Firenze all'Adnkronos, che il 23 marzo aveva lanciato un appello al ministro degli Esteri Luigi Di Maio perchè l'aiutasse a riportare a casa la figlia, Elena Sofia Ascoli e l'amica Greta Antoni. Come avevano raccontato a FirenzeToday il loro visto stava per scadere, diventando di fatto clandestine, in un paese in cui l'assistenza sanitaria non è certo ai livelli europei. 

Grazie alla Farnesina sono riuscite ad avere le autorizzazioni per partire e a trovare i biglietti per il viaggio. Sul volo c'erano "almeno altri tre italiani", ma non era possibile capire quanti. Le disposizioni per il coronavirus impongono di mantenere le distanze fra i passeggeri sia durante il viaggio, che al momento di salire e sbarcare. Per questo gli aerei viaggiano mezzi vuoti e non è facile trovare posti sui pochi voli commerciali disponibili, mentre molti paesi sono impegnati a rimpatriare i loro cittadini. 

Elena Sofia e Greta si erano procurate da sole dei posti su un volo Aeroflot per Mosca, sperando di poter poi proseguire per l'Italia. Ma non sono mai riuscite a prenderlo. Prima sono state le autorità del Laos a bloccarle, poi il volo Thai che doveva portarle a Bangkok a prendere l'aereo russo è stato cancellato. Intanto in Laos erano stati confermati i primi due casi di coronavirus ed erano state prese misure restrittive con chiusura di negozi e limitazioni di movimento. La situazione era dunque sempre più difficile per le due ragazze rimaste in un albergo semivuoto a Vientiane, con i loro visti che scadevano a fine mese. Ora per fortuna manca poco alla fine del loro viaggio e presto potranno riabbracciare i genitori a Firenze.

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