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Cronaca

Rifiuti, sciopero dei lavoratori: in centinaia in piazza della Signoria

I sindacati: "Va rinnovato il contratto, no a precariato e lavoro povero"

Alcune centinaia di lavoratori hanno partecipato allo sciopero indetto nel comparto dell'igiene ambientale, sia privato che pubblico, che si è svolto stamani in piazza della Signoria. La protesta era stata indetta, da Fp-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, per cercare di sbloccare la vertenza per il rinnovo del contratto con Utilitalia e Fise/Assoambiente. 

In Toscana sono coinvolti circa 5.500 addetti. L'adesione allo sciopero, secondo i sindacati, sarebbe stata piuttosto elevata in linea con la precedente agitazione del 30 maggio. I lavoratori hanno effettuato un presidio davanti a Palazzo Vecchio per chiamare in causa anche il sindaco, visto che la maggior parte delle aziende del settore sono municipalizzate a capitale pubblico. Nel corso del presidio, una delegazione è stata ricevuta dall'assessore comunale Federico Gianassi, che "si è impegnato a portare le istanze dei lavoratori all'Anci e all'ad di Quadrifoglio (società controllata da Palazzo Vecchio) Livio Giannotti, membro della delegazione nazionale trattante sul rinnovo del Contratto".

I lavoratori - dicono Fp-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel Toscana - hanno scioperato di nuovo per avere un rinnovo contrattuale che migliori i turni, i pesantissimi carichi di lavoro, le regole sugli appalti e sui passaggi di gestione, che ampli le garanzie sulla salute e sulla sicurezza, che eviti il potere discrezionale sui licenziamenti facili e che dia i giusti aumenti retributivi. Non faremo nessun passo indietro e anche con questa iniziativa di sciopero abbiamo voluto rivolgerci ad Anci, sindaci e amministrazioni locali per spiegare le nostre posizioni su questa dura vertenza, in cui ci troviamo a fare i conti con comportamenti arroganti e antisindacali da parte delle aziende”. “Dobbiamo fermare - concludono i sindacati - chi vuole i lavoratori precari, in appalto alle mille cooperative che servono solo alle logiche di finanza aziendale, e vuole impoverire ancora di più il nostro lavoro”.

 
 
 

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