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Cronaca

Coronavirus, con zona rossa meno autobus circolanti. Rabbia sindacati: "Meno mezzi? Saranno più pieni"

La decisione di Ataf: "Fino al termine della zona rossa saranno in vigore orari ridotti"

"Si comunica che per il periodo pasquale e a seguito dell’istituzione della zona rossa per la regione Toscana, da giovedì 1° aprile a sabato 10 aprile 2021, e comunque fino al termine della zona rossa per la Regione Toscana, saranno in vigore degli orari ridotti". Tradotto: meno autobus circolanti.

A scriverlo è la stessa Ataf, sul proprio sito web. Una decisione che, pur dovuta alla previsione di un minor utilizzo dei mezzi pubblici, ha suscitato una forte contrarietà dei sindacati.

"Ataf riduce il servizio di bus con l’ingresso della Toscana in zona rossa. E' una scelta irresponsabile, meno mezzi in giro significa mezzi più pieni. Basta coi tagli e basta coi sacrifici dei lavoratori”, commenta Michele Lulurgas, della Filt Cgil.

L'azienda ha comunicato la decisione ai sindacati ieri. Una riduzione che equivarrebbe a oltre 70 turni di lavoro in meno al giorno.

“Trovo del tutto assurdo ed irresponsabile, in questa fase della pandemia, andare a tagliare il servizio, peraltro con le motivazioni della zona rossa: già nel mese di novembre e dicembre la Toscana è stata in zona rossa, e in tal caso non c’è stato nessun taglio del servizio. Perché oggi sì, considerando la situazione globalmente peggiore e le nuove e più pericolose varianti del virus? Gli autisti dei bus stanno facendo il loro lavoro in prima linea ininterrottamente dall’inizio della pandemia, e la categoria comunque ha dovuto affrontare tagli al servizio, arginati dai sacrifici dei lavoratori con le proprie ferie ed il ricorso agli ammortizzatori sociali: queste cose non si devono ripetere, e fermo restando che va garantita la sicurezza a bordo dei bus, evitando assembramenti, qualora si voglia ridurre il servizio, si preveda di ridurre l’orario di lavoro di conseguenza. Ci vuole maggior attenzione da parte della Regione per chi svolge il nostro lavoro, ci sentiamo abbandonati”, aggiunge Lulurgas.

Molto critico anche Gianluca Mannucci, coordinatore delle Rsu. "Una decisione assolutamente incomprensibile e inaccettabile. Il massimo servizio garantisce il distanziamento tra le persone a bordo. Il servizio fino ad oggi ha garantito la massima sicurezza, non solo agli studenti ma a tutti i passeggeri, autisti compresi. 78 turni in meno - dichiara Mannucci -, sono una enormità da gestire aziendalmente e una grave carenza per la città. Una decisione che contestiamo e sulla quale chiediamo una profonda riflessione da parte di tutti i soggetti interessati".

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