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Cronaca

Il ricordo della strage dei Georgofili: rimane la sete di giustizia

Quattrocchi "Possibili responsabilità politiche, la ricerca della verità non si ferma", Rossi "Indagare nella zona grigia di rapporti Stato e Mafia". In serata durante la presentazione critica sul caso Ruby

Diciotto anni fa, nella notte fra il 26 e 27 maggio ’93, l’attentato in via dei Georgofili.  Firenze non dimentica, conserva la viva memoria dell’attentato mafioso che provocò cinque vittime e più di 40 feriti. Un ricordo pulsante che alimenta la costante battaglia contro le patologiche forme della criminalità organizzata. “Ricordare oggi quella notte vuol dire che dobbiamo ancora vincere la battaglia dell’ipoteca mafiosa nel nostro paese”. Sono le parole del Presidente della Toscana Enrico Rossi che oggi, con rappresentanti delle istituzioni e magistrati impegnati nella lotta alla mafia, ha incontrato i ragazzi delle scuole superiori fiorentine. Ricordare vuol dire anche non abbattersi d’avanti all’erosione del tempo ma continuare con impegno e ostinazione nella ricerca dei responsabili della strage. Continuare nel processo, quasi concluso, che indaga sui mandanti della strage.

Anniversarsio 2011 strage Georgofili



E’ questa sete di giustizia che guida l’operato di tanti magistrati italiani che il Procuratore di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, condensa in poche parole “non ci fermiamo d’avanti al tempo, come qualcuno ha detto, ma la ricerca di tutto quello che ancora può emergere da fatti di una gravità storica ed epocale è un impegno dal quale non ci sottraiamo mai”. Lo dimostra la risposta del Procuratore nei confronti delle affermazioni dell’ex procuratore antimafia Pier Luigi Vigna che escludono la presenza di mandanti nelle stragi del ’93, “questi dubbi – afferma Quattrocchi - non interessano chi si occupa di indagini in questo momento”. Archiviare sarebbe come far morire due volte le vittime, insabbiare sarebbe sinonimo di legittimazione del potere mafioso che nei primi anni ’90 ha cercato di  imporsi in tutto il paese con bombe e attentati.

Le stragi, come afferma il Presidente Rossi, “cercavano di condizionare la vita democratica del paese ma hanno ricevuto la ferma risposta delle istituzioni, della cittadinanza e dei magistrati”. “Ma non basta – prosegue Rossi – non bisogna mai abbassare la guardia”. E’ il monito che raccoglie anche l’Assessore Di Giorgi che ricorda le infiltrazioni mafiose in materia di appalti dilaganti in ogni regione italiana.
A rispondere alle domande di giovani studenti nati dopo la strage del ’93, anche Giovanna Maggiani Chelli dell’Associazione dei familiari delle vittime che recita un “Papello” di 10 punti. Non il papello di Totò Riina ma quello che i familiari delle vittime inviano alle istituzioni chiedendo l’applicazione del 41bis e l’ergastolo per i mafiosi e l’allontanamento di parlamentari che possono essere ricondotti all’ambiente mafioso.
E i legami fra politica e mafia vengono sviscerati e riconosciuti all’interno dell’incontro commemorativo. “E’ possibile che questo sia avvenuto”. E’ la risposta del Procuratore Quattrocchi alla domanda di uno studente che chiede chiarezza su possibili responsabilità politiche della strage di 18 anni fa. Rossi definisce i rapporti Stato - Mafia  “una zona grigia su cui bisogna indagare” con il supporto della classe politica “che non può delegittimare il lavoro dei magistrati”.

Le celebrazioni commemorative è proseguita in serata con la Traviata di Giuseppe Verdi  a Piazza della Signoria e il corteo silenzioso all’ora esatta della strage (fra le 00.24 e 1.15) da Palazzo Vecchio a Via Dei Georgofili. Davanti ad una platea gremita la speaker ha cominciato così: "la storia è semplice, una giovane donna povera, sola abbandonata in questo popoloso deserto che è Milano a fine primavera di un anno fa viene fatta uscire dalla questura e affidata a un consigliere regionale ex igienista dentale. E' minorenne, si dice sia... No scusate sto raccontando una storia che tutti conoscono, un fatto di cronaca anche molto squallido di ragazze giovani e vecchi sporcaccioni, non c'é il romanticismo che impermea la Traviata"

Oggi alle 10.30 in Palazzo Vecchio si terrà un’iniziativa organizzata dall’assessorato all’educazione con anche gli alunni della scuola Nencioni. Durante l’incontro il procuratore Grasso, l’assessore Di Giorgi e Giovanna Maggiani Chelli ascolteranno poesie e visioneranno i lavori degli studenti sulla strage.

 
 
 

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