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Cronaca

A caccia di Covid nelle fogne: gli esiti delle prime indagini

Pubblicati i primi dati prodotti nell'ambito del progetto regionale di monitoraggio del virus nelle acque reflue

Da gennaio 2021 le Università di Firenze e di Pisa, in collaborazione con Ingegnerie Toscane, l’Autorità Idrica Toscana e le aziende toscane di gestione del Servizio idrico integrato, hanno avviato un percorso finalizzato al monitoraggio della diffusione del Sars-CoV-2 nella rete di pubblica fognatura, che ha riunito e integrato precedenti attività di ricerca avviate fino a maggio 2020 e che ha portato la nostra Regione ad affidare ad Ingegnerie Toscane l’incarico di coordinare il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto di ricerca, iniziato formalmente a marzo 2021.

A questo progetto, finanziato dalla Regione, partecipano ricercatori di diversi ambiti disciplinari: microbiologi, ingegneri ambientali, medici, chimici, oltre al personale tecnico-operativo delle aziende, in collaborazione con alcune strutture sanitarie regionali. Gli obiettivi di questo grande sforzo di conoscenza sono quelli di costruire un sistema di controllo dell’andamento epidemico e di dotarsi di una struttura operativa di early warning (allerta precoce) utile quando la pandemia regredirà e si dovrà essere pronti ad azioni di intervento veloci ed efficaci, per impedirne il ritorno.

La rete in oggetto (che si basa sul monitoraggio delle acque reflue in ingresso a una serie di impianti di depurazione) potrà essere utile anche per il monitoraggio e il controllo della diffusione di una serie di altri microrganismi patogeni, noti ed emergenti, e anche come strumento per il monitoraggio e il contrasto all’antimicrobico-resistenza, realizzando, quindi, parte di un sistema più ampio e avanzato di controllo sanitario del territorio regionale.

Il progetto regionale integra quello di sorveglianza nazionale “Sari” dell’Iss, al quale la Regione Toscana ha aderito dal novembre 2020 e che ottempera alla Raccomandazione UE 2021/472, che riguarda l’attivazione entro il primo ottobre 2021 di un sistema nazionale di sorveglianza delle acque reflue. Nell’ambito della sorveglianza nazionale del sistema SARI, Regione Toscana partecipa attraverso un percorso di sviluppo progressivo di punti di controllo che si attesteranno a regime in 13 punti di monitoraggio.

In tale contesto, il progetto regionale perfeziona il sistema di sorveglianza per renderlo più adatto a dare risposte a livello locale, oltre che a livello nazionale. L’attività realizzata all’interno del progetto regionale, avviatesi precocemente con particolare riferimento alla predisposizione degli aspetti logistici a cura di Ingegnerie Toscane, ha fatto in modo che la Toscana fosse una delle Regioni più avanti nel recepimento della Raccomandazione dell’Unione Europea e che partecipasse pienamente al progetto di sorveglianza Sari.

Alcuni dati

La Toscana è caratterizzata da un territorio collinare con numerosi piccoli nuclei abitativi sparsi sul territorio, con una conseguente densità abitativa relativamente esigua e pari a 170 abitanti per chilometro quadrato.

L’86% della popolazione residente sul territorio toscano è servita da pubblica fognatura ed il 79% da depurazione delle acque reflue; in particolare, sono presenti 13.500 chilometri di reti fognarie e 1.200 impianti di trattamento.

Soltanto 30 depuratori servono i 2/3 della popolazione relativa alla totalità dei depuratori toscani, servendo ciascuno più di 30.000 abitanti equivalenti, e solo 17 depuratori servono metà della popolazione, provvedendo al servizio depurativo per tutti gli agglomerati, centri e nuclei abitativi con più di 50.000 abitanti.

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