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Cronaca

Restyling del Franchi a rischio? Nardella: "Progetto eccellente, siamo fiduciosi. Se bloccano questo, in Italia devono bloccarli tutti"

Il sindaco tenta di ridimensionare i timori diffusi dopo che la Commissione Europea ha messo nel mirino (anche) parte dei finanziamenti Pnrr per lo stadio. Ma intanto agita lo spettro del Flaminio

Nel pomeriggio odierno il sindaco Dario Nardella, da poco rientato da New York, ha parlato coi giornalisti della questione stadio e Pnrr, alla luce delle ultime novità provenienti dalla Commissione Europea che ha recentemente chiesto chiarimenti al Governo Italiano - dandogli un mese di tempo - su taluni aspetti di alcune opere in cantiere finanziate coi soldi del Pnrr. E tra queste c'è anche lo stadio Franchi di Firenze. Il timore, da più parti, è che quei soldi - 55 milioni - vengano rimessi in discussione. Su questo timore, naturalmente, si è innestata la polemica politica. Con Matteo Renzi in prima linea contro l'ex amico: “Comprendo le legittime perplessità dell’Unione Europea. Abbiamo sempre detto che i soldi pubblici non devono andare sullo stadio e capisco le critiche europee su questo progetto. I soldi del Pnrr meglio metterli sulle Cascine o sulle periferie, sull’Arno o sulle scuole. Lo stadio va fatto coi soldi dei privati, non del Comune o dell’Europa”.

Nardella ha implicitamente replicato a Renzi. Ma non è partito da Renzi, bensì dalla bontà del progetto e dell'operato dell'amministrazione: "Il nostro progetto è un progetto eccellente, di altissimo livello da tutti i punti di vista - ha esordito il sindaco coi giornalisti -. Abbiamo rispettato per filo e per segno tutti i criteri stabiliti dai vari governi italiani sul Recovery plan, compresi quelli fissati nei bandi cui abbiamo partecipato". Poi la rivendicazione: "A tempo di record abbiamo ottenuto ben 39 pareri positivi da altrettante autorità nella conferenza dei servizi sul progetto. Siamo riusciti a realizzare un concorso internazionale senza che ci fosse alcun tipo di ricorso. Tutto questo in un anno e mezzo".

Lavori al Franchi: "La Fiorentina giocherà due anni in un altro stadio"

"Leggeremo nel dettaglio le osservazioni, che ancora non conosciamo, della Commissione Europea - ha spiegato poi Nardella -. Siamo fin d'ora fiduciosi che sapremo rispondere punto per punto, in piena collaborazione col Governo. Ho già espresso la richiesta di essere audito direttamente dagli uffici della Commissione, in accordo col Governo, nelle forme che si riterranno più utili. Riteniamo giusto avere questo confronto diretto con gli uffici, anche perchè qui ci sono finanziamenti approvati e confermati in un anno e mezzo di lavoro, un anno e mezzo di lettere, accordi formali sottoscritti, di documenti, tutto riconosciuto e certificato dai vari organi competenti a livello nazionale".

Quindi l'indignazione, la rabbia e l'orgoglio: "Per questo riteniamo incomprensibili queste osservazioni da parte delle istituzioni comunitarie, che nulla hanno detto prima d'ora nonostante siano già state erogate due delle prime tranche al Pnrr italiano. Mi verrebbe anche da dire che se non meritano di passare questi progetti di altissimo livello, allora quasi tutto il Pnrr italiano non dovrebbe essere autorizzato. Noi crediamo che l'Italia debba fare iI massimo per farsi ascoltare e rispettare e ci aspettiamo su ciò totale impegno dal governo, ho chiesto al ministro Fitto di incontrarci al più presto, col presidente dell'Anci, De Caro, che ci ha assicurato piano supporto".

Perché questo restyling dello stadio di Firenze con i soldi pubblici? Il caso Artemio Franchi

Ed ecco il momento della replica al leader di Italia Viva: "Lo stadio Franchi è un caso unico in Italia e in Europa e non può essere paragonato minimamente ad altri stadi di calcio, se non al Flaminio di Roma che per l'appunto è vergognosamente abbandonato da anni nella Capitale. Come sapete lo stadio Franchi è un monumento nazionale, un bene pubblico e appartiene al patrimonio del Comune di Firenze e dunque dei fiorentini. Ed è elementare che si chiedano finanziamenti pubblici per un bene pubblico". Quindi Nardella enumera tutta una serie di opere su o per impianti sportivi realizzati con soldi pubblici in tutta Italia, compresa "una pista da bob costata 85 milioni".

"Una volta che sono stati messi i vincoli nazionali dal governo Draghi - ha in seguito sottolineato il sindaco - è stato evidente a tutti che un qualunque intervento privato sul Franchi sarebbe stato impossibile. L'alternativa qual'era, lasciare abbandonato a se stesso il Franchi? La vera vergogna - ha ribadito - è il Flaminio a Roma, che ha la stessa firma del Franchi". E affinchè lo stadio del Campo di Marte non faccia la fine del 'fratello' nerviano nella Capitale, Nardella promette: "Combatterò con le unghie e coi denti affinchè il Franchi venga riqualificato e non abbandonato".

"Noi confidiamo nel senso di responsabilità di Bruxelles, siamo già al lavoro col governo italiano, c'è fiducia e determinazione nell'andare avanti - ha concluso il sindaco, raffreddando i toni -. Serenamente porteremo avanti il nostro lavoro e le nostre ragioni, sopratutto porteremo avanti la procedura anche perchè non c'è nessun documento di definanziamento. Ricordo anche che si tratta di una quota minoritaria dell'intero importo, 200 milioni e corrisponde ai 55 milioni dei piani urbani integrati, di competenza del ministero dell'Interno. E i tecnici dei ministeri sono già al lavoro, come ha detto il governo".

E la Fiorentina, intanto, dove va?

"Già da tempo siamo al lavoro con la Fiorentina per trovare la miglior soluzione possibile - ha chiosato Nardella a margine della lunga dichiarazione su stadio e pnrr, affrontando un altro argomento 'caldo' che ruota attorno al pallone -. Spetta alla società di calcio l'ultima parola, tenendo conto di tutti aspetti logistici, economici, organizzativi, delle esigenze della stessa società e dei tifosi".

"Noi abbiamo assicurato e assicureremo il massimo supporto dell'amministrazione comunale al lavoro della Fiorentina per l'individuazione della soluzione migliore nel rispetto delle regole - ha aggiunto Nardella - . Siamo tranquilli e fiduciosi che troveremo una soluzione che soddisferà la stragrande maggioranza degli utenti. Si sta parlando del campionato 2024-25, quindi non del prossimo. Dobbiamo fare presto ma sappiamo che non si tratta di dover decidere domani mattina".

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