rotate-mobile
Cronaca

"Boy scout di Gelli": Pelù risarcisce Renzi e chiede scusa

Il cantante versa 20 mila euro all'ex premier. La frase pronunciata al Concertone del primo maggio

"Matteo Renzi boy scout di Licio Gelli". E' questa la frase costata 20 mila euro a Piero Pelù: la rockstar, fresca di partecipazione a Sanremo, ha dovuto pagarla all'ex premier. A riportare la notizia il Corriere della Sera: la frase sotto accusa fu pronunciata sul palco del Concertone del primo maggio del 2014 (guarda il video).

Il cantante, secondo quanto appreso, avrebbe firmato un accordo per il risarcimento: Renzi, così, avrebbe ritirato la querela. Da piazza San Giovanni a Roma Piero Pelù aveva attaccato l’allora premier Renzi definendolo “il non eletto” e appunto “il boy scout di Licio Gelli”, alludendo ad una presunta vicinanza tra l'allora capo del governo e il faccendiere e “maestro venerabile” della loggia massonica P2.

“Deve capire - aveva continuato Pelù - che in Italia c’è un grande nemico ed è un nemico interno: è la corruzione, la disoccupazione, il voto di scambio, la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”.

Matteo Renzi ha aspettato di non ricoprire più il ruolo di presidente del Consiglio e, cinque anni dopo, ad aprile dello scorso anno, lo ha querelato per diffamazione. Con questo "patto", il cantautore ed ex frontman dei Litfiba ha preferito trovare un accordo economico con risarcimento da 20mila euro per chiudere qui la vicenda senza arrivare a processo. E ha chiesto scusa a Renzi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Boy scout di Gelli": Pelù risarcisce Renzi e chiede scusa

FirenzeToday è in caricamento