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Cronaca

Nel mirino 'perché ebreo', il tredicenne si ribella al bullo: “Pensa alle camere e gas e vergognati”

All'istituto Dino Compagni. La madre: "Orgogliosa del mio ragazzo che ha difeso la religione del padre"

E' finito nel mirino dei bulli "perché ebreo" ma ha avuto il coraggio e la determinazione di rispondere al suo persecutore: "Vergognati di quello che hai detto, se ci fossi stato tu nelle camere a gas dei nazisti non ti verrebbero mai in mente queste parole".

E’ successo a un ragazzino di 13 anni nel giorno della Memoria, ma la vicenda è stata resa nota soltanto ora dalla madre che si è detta "orgogliosa del mio ragazzo che ha difeso la religione di suo padre".

Giorno della memoria: murale dedicato ad Anna Frank sulla facciata della scuola

Il 13enne già in passato era già stato vittima di bullismo a scuola per il suo aspetto fisico, tanto che i suoi genitori lo scorso anno lo avevano spostato in una scuola privata dove "ora - dice ancora la madre - finalmente è felice e sta bene".

Il nuovo episodio, questa volta a sfondo razzista, è accaduto fuori da scuola. "Tu e la tua famiglia siete degli erbei di m…", la frase pronunciata contro il ragazzino, come riferisce la mamma all’edizione fiorentina de La Nazione.

Stavolta però il 13enne si è fatto forza: dopo aver subìto in passato le offese dei compagni ha deciso di non accettare oltre e ha risposto in modo esemplare al suo bullo di quartiere.

L'intervento del sindacato

Sull'episodio è intervenuta anche la Flc Cigl: "Quanto successo ieri nel quartiere di Campo di Marte a Firenze non deve lasciare indifferenti. L’aggressione antisemita subita da un giovane tredicenne da parte di un suo coetaneo, così come gli atti di bullismo che si sono succeduti nel tempo dentro la scuola, sono una ferita per la nostra comunità democratica. Siamo convinti che la scuola non possa essere un semplice luogo di passaggio di informazioni. La scuola è una istituzione educativa e di crescita anche civile e morale, per questo critichiamo ogni tentativo di trasformarla in semplice formazione professionale e avviamento al lavoro. La scuola deve preservare il suo essere comunità che genera collettivamente il senso del rispetto e della convivenza civile, e da questo punto di vista la DAD ha creato enormi problemi. Esprimiamo vicinanza al ragazzo e alla famiglia e riaffermiamo la nostra disponibilità a collaborare con le istituzioni e la comunità ebraica per fare in modo che la tragedia della Shoah possa essere costantemente un monito contro l’odio e i crimini legati al razzismo e all’antisemitismo. Da parte nostra non viene meno l’impegno a promuovere in tutti i luoghi di lavoro e in particolare nelle scuole una cultura democratica e antifascista, con iniziative e attività volte a contrastare qualsiasi diffusione di idee neofasciste e razziste".

Il duro commento dell'assessore 

“Siamo di fronte a un grave episodio di bullismo e discriminazione - ha detto l'assessore all'Educazione Sara Funaro -, a un atto inaccettabile che oltre a condannare con forza dobbiamo combattere a partire dalle scuole. Perché è a scuola, tra i giovani, che si gettano le basi del futuro. Ultimamente sono sempre più numerosi gli episodi di antisemitismo, sempre più spesso assistiamo all'uso superficiale e pericoloso di simboli nazifascisti. Il compito delle Istituzioni è combatterli e noi siamo impegnati in questo. Come amministrazione comunale, negli istituti scolastici stiamo portiamo avanti tanti progetti sul bullismo, sulla memoria, contro le discriminazioni e sull'importanza dell'uso delle parole; stiamo lavorando su chi subisce tali atti ma anche su chi li compie, sensibilizzando i ragazzi al rispetto degli altri. La prevenzione è fondamentale. Ognuno di noi, con le proprie particolarità e differenze, è una ricchezza per la nostra società. Con la Comunità ebraica la collaborazione è forte e la intensificheremo. L'obiettivo comune è tenere alta e viva la memoria su una delle pagine più buie della nostra storia per far sì che il passato non si ripeta. Solo la conoscenza può permettere che certi terribili atti non avvengano di nuovo".

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