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Cronaca

Rapporto sull'edilizia scolastica: Firenze perde quattro posizioni

Pubblicato da Legambiente "Ecosistema Scuola" il 12° rapporto annuale sull'edilizia scolastica. Firenze nella classifica è al 18esimo posto, ha perso quattro posizioni

Come stanno le nostre scuole? Legambiente ha presentato il 12esimo rapporto annuale sull’edilizia scolastica stilando la classifica delle condizioni degli istituti italiani. Ci sono problemi ormai datati come le vetuste condizioni degli edifici che prima dell’entrata, nel 1974, delle norme antisismiche non erano obbligati a tenerne conto. Ma ci sono anche difficoltà più recenti come quella delle “classi pollaio” che, secondo le stime di Cittadinanzattiva, oltre che per la calca sarebbe anche fuori fuori dalla norma relativa alla prevenzione degli incendi, il cui limite è di 26 alunni, ma se ne contano con facilità fino a 29 nella materna, 27 nella scuola primaria e fino a 30 nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Altre peculiarità degli istituti italiani: l’esternalizzazione del servizio mensa, la poca attenzione ai rifiuti prodotti e i servizi, alcuni ormai boccheggianti, come lo scuolabus e il quasi sconosciuto pedibus, una carovana di bambini in pettorina gialla che “trotterella” fino i cancelli delle scuola. Per non parlare della “latitante” anagrafe scolastica.  

Dal luglio scorso sul capitolo sicurezza ci sono però delle novità. Dopo il crollo del controsoffitto del Liceo Darwin di Rivoli, in cui perse la vita il giovane Vito Scafidi, il tribunale sentenziò come “Il processo e la sentenza - ha spiegato il Pubblico Ministero Raffaele Guariniello - hanno affermato il principio per cui la sicurezza delle scuole deve entrare nelle responsabilità dei proprietari delle strutture. Soprattutto sugli interventi di manutenzione bisogna che gli enti investano sulla sicurezza, che è ancora oggi piuttosto bassa nelle scuole italiane anche a causa di verifiche fatte in maniera non adeguata".

TOSCANA – Come se la passa la nostra regione? I dati sono confortanti sebbene anche se qui si subiscano ancora ammanchi del passato come nel caso delle scuole pre-antisismico. Sugli investimenti la nostra regione nel triennio 2009-2011 ha primeggiato rispetto ad altre altre aree del Paese in particolare è stato consistente l’esborso per la manutenzione ordinaria che sembrerebbe sintomo di benessere come suggerisce la classifica delle richieste di interventi per manutenzioni urgenti, dove la Toscana rimane ferma al 18,01% (quinta in Italia).
Ma non sono tutte rose e fiori. In Toscana gli edifici scolastici che usufruiscono del servizio scuolabus sono solo la metà, come del resto le mense dove si consuma acqua del rubinetto. Inoltre il 58,91% degli edifici sono a rischio sismico e solo in un quarto del totale è stato effettuato il monitoraggio sul radon.

FIRENZE – E la nostra città? La salute dei capoluoghi che partecipano all’indagine, alcune città non hanno inviato i dati, si riverbera nella graduatoria di Legambiente che sul podio vede Trento. Mentre, pur rimanendo nella “top 20”, Firenze perde quattro posizioni scivolando al 18esimo posto sebbene gli investimenti fatti in manutenzione, ordinaria e straordinaria, la piazzino al quinto posto nella classifica dei migliori dieci.

La nostra città è anche al 31esimo posto tra i Comuni che hanno investito di più in servizi e pratiche ecocompatibili e al 47esimo tra quei comuni dove le scuole sono esposte a un maggiore rischio ambientale. Qui però va segnalato come molti dei dati richiesti (in particolare sulla presenza di fonti d’inquinamento) sono di difficile reperibilità da parte dei Comuni per la mancanza di un vero monitoraggio.
 

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