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Cronaca Borgo San Lorenzo

Estorsioni e rapine a studenti delle scuole superiori di Firenze

Eseguite quattro misure cautelari nei confronti di giovani ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e rapina nei confronti di studenti

Questa mattina i carabinieri di Borgo San Lorenzo, a conclusione di un’attività investigativa coordinata dal pm Luigi Bocciolini della Procura di Firenze, hanno tratto in arresto quattro giovani: L.M. 21enne di Borgo San Lorenzo, S.F. 26enne albanese, e B.F. e B.D. fratelli fiorentini di 20 anni. Una trentina i militari impegnati nell’esecuzioni delle custodie cautelari emesse dal gip Paola Belsito, con il sequestro di numeroso materiale informatico, ora oggetto di accertamenti. Indagate altre tre persone: una per detenzione ai fini di spaccio e due per favoreggiamento personale.  

Le indagini, avviate dalla metà del 2014, si erano già indirizzate verso il gruppo di giovani destinatari delle attuali misure. Le investigazioni, infatti, avevano già permesso lo scorso settembre  di trarre in arresto L.M., trovato in possesso di circa 500 gr. di marijuana. Le attività degli investigatori avevano permesso di individuare e recuperare un quantitativo di  5,5 kg di hashish che i giovani tenevano nascosto campagna, non distante dal cimitero di San Piero a Sieve.  

La svolta nelle indagini è avvenuta quando L.M., B.D. e S.F., dalla fine di gennaio, non trovando più lo stupefacente e allo scopo di recuperare quanto possibile del loro “investimento”, si erano messi ad estorcere denaro a due giovani mugellani, studenti delle scuole superiori di Firenze, minacciandoli e accusandoli di essersi impossessati del loro hashish. Richieste che avvenivano anche all’esterno degli istituti scolastici.Nelle prime richieste di denaro si parlava addirittura di 20mila euro a testa, poiché per loro il valore della “roba” era di 40mila euro.

Nel mese di febbraio, analoga richiesta estorsiva era stata fatta nei confronti di un altro studente, accusato da B.D. e B.F.  di non avergli  pagato la marijuana. Un gruppetto spregiudicato che in un caso si è rivolto anche ai genitori delle vittime dicendogli che i loro figli gli dovevano del denaro. Le richieste di soldi e le minacce erano avvenute sia telefonicamente sia direttamente, qualche volta portando in macchina i giovani per andare a “fare un giro” durante i quali sarebbero volati schiaffoni e minacce.  Alcune delle vittime, inizialmente terrorizzate dalle minacce, avevano addirittura cominciato a pagare all’insaputa dei loro genitori.

Almeno tre le vittime delle estorsioni secondo quanto finora ricostruito, un 17enne e due 18enni studenti di scuole superiori del Mugello e un liceo artistico di Firenze. Non è però escluso che altri giovani possano essere entrati nel mirino del gruppo. 

I quattro dovranno rispondere, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e rapina. Il commercio di droga leggera destinata a giovanissimi clienti, per lo più mugellani, ha visto almeno una decina di casi di spaccio a ragazzine e ragazzini - 17enni studenti delle scuole superiori borghigiane e fiorentine - ed almeno una quindicina gli episodi di spaccio a ragazzi che non superavano i 27 anni di età. 

A seguito di questa operazione, e di un'altra effettuata nei giorni scorsi, sempre dagli stessi militari, il presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello e gli assessori si sono complimentati con il capitano Bigi sottolineando “come l’Arma, col lavoro quotidiano e l’impegno costante che presta sul nostro territorio, svolga e assicuri un’opera elevata e assidua a difesa della sicurezza dei cittadini e del rispetto della legalità”.

Anche il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, si è congratulato per l'operato dei militari:   "Un plauso all'operazione dei carabinieri che ha permesso di stroncare un vasto giro di spaccio di droga nelle scuole di Firenze e provincia".

"Il problema della droga tra i giovani c'è - sottolinea Toccafondi - non lo possiamo evitare e neppure esimerci dall'affrontarlo. Sono sempre di più le notizie come questa riguardanti lo spaccio di stupefacenti tra i ragazzi delle superiori. Il problema va trattato in maniera efficiente, e l'aspetto repressivo è necessario, non ci si può scandalizzare come chi si è lamentato per la presenza delle forze dell'ordine con cani anti-droga davanti agli istituti scolastici. Poi, ovviamente, il processo di repressione va accompagnato da adeguate misure di educazione e prevenzione, che coinvolga scuola, famiglie, docenti, con azioni e progetti congiunti".

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