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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via A. Canova

La rabbia per la morte di Duccio, il 29enne ucciso dopo un inseguimento

Pochi applausi per il sindaco Nardella al consiglio aperto del Q4. Un gruppo ha disertato il consiglio per partecipare al presidio di FdI

Duccio Dini aveva 29 anni, era uno sportivo e faceva parte dell'associazione San Michele in cui era stato prima giocatore e poi allenatore della squadra. "Duccio era l'idolo di mia figlia -  ha detto in lacrime Daniele, amico di famiglia dei Dini - aveva da poco iniziato un nuovo lavoro. Come molti giovani aveva difficoltà a trovare un impiego: stava avviando una sua attività. Adesso Duccio non c'è più, chiediamo giustizia per lui e la famiglia".  Sempre durante il consiglio aperto del Q4 di ieri una mamma ha raccontato: "Duccio era un ragazzo di 29 anni, il figlio di tutti noi. Sono stata scippata sulla tramvia e a i miei genitori hanno rubato le catene d'oro al collo - prosegue la donna - io voglio continuare a vivere qui". Scrosci di applausi per la donna e per Daniele. "Dobbiamo rispondere tutti insieme: chiediamo legalità e giustizia - ha detto il presidente del Quartiere Mirko Dormentoni - chiederemo di sospendere tutte le feste di quartiere in questa settimana di lutto".

Poi è arrivato Nardella accolto da molti fischi, a Villa Vogel ormai era rimasta poca gente. Una donna ha urlato "andiamo tutti al presidio" e in molti l'hanno seguita fino viadotto dell'Indiano che porta al campo nomadi del Poderaccio. Circa mille persone hanno partecipato alle iniziative tra quelli presenti a Villa Vogel e al presidio indetto da FdI. Nel punto in cui ha perso la vita Duccio sono stati lasciati mazzi di fiori e fogli con scritto: "La pagheranno".

Arrivati al viadotto un cordone di poliziotti e carabinieri attendeva i manifestanti in modo che non arrivassero fino al campo rom del Poderaccio (dove abitavano alcuni protagonisti dell’assurda corsa di domenica mattina). Attimi di tensione con le forze dell'ordine ma soprattutto cori: "Duccio, Duccio" e anche "Fuori la m...a da Firenze".

Per sedare gli animi è arrivato anche il padre di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci che quasi un anno fa morì a seguito del pestaggio subito in una discoteca a Lloret de Mar. "Sono qui con voi - ha detto Luigi Ciatti rivolto alla folla - perché avete ragione: dobbiamo chiedere giustizia. Ma dobbiamo anche rispettare la legge ed aspettare che la giustizia arrivi. Io la sto aspettando da dieci mesi per mio figlio, voi tutti lo sapete".  E come Niccolò era un tifoso viola. "Pochi mesi fa - fa sapere un gruppo di tifosi su Facebook - urlava: Giustizia per Niccolò, ora urliamo contro l'ennesima tragedia Giustizia per Duccio".

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Luigi Ciatti al presidio sotto al cavalcavia del viadotto all'Indiano

Sono indagati per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale i tre uomini, due dei quali arrestati, che hanno fatto scattare l'inseguimento in auto. Cadute invece le accuse sollevate inizialmente anche verso il 43enne inseguito, familiare degli indagati, che adesso viene considerato dagli investigatori come un semplice testimone del fatto. Gli indagati dovranno rispondere anche dell'accusa di lesioni personali gravi verso il loro familiare, ricoverato in rianimazione, con una prognosi di 30 giorni, per un trauma cranico con ferite lacero contuse.

Giustiza per Duccio, il 29enne morto dopo l'inseguimento tra rom

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