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Cronaca

Psicologia e scienza: nuova sperimentazione del Processo anevrotico terapeutico 

Intervista al Dottor Loris Pinzani 

In questi giorni ha avuto inizio una importante procedura sperimentale che richiederà un ingente sforzo ai partecipanti allo studio ed al suo autore. Il disegno sperimentale è sotto la guida del Dottor Loris Pinzani, psicologo e psicoterapeuta fiorentino, saggista in ambito di psicologia clinica ed autore di ricerca specialistica, già direttore scientifico de ilgiornaledipsicologia.it, attuale direttore scientifico del portale psicolab.net. 

La sperimentazione ha la funzione di comprovare ed affinare la capacità del Processo Anevrotico Terapeutico (PAT), che lo stesso Pinzani ha studiato ed esposto in pubblicazioni e monografie. La procedura sperimentale e la sua impostazione iniziale è stata rimandata fino ai primi giorni di maggio per ottenere il ripristino di una minima normalità sociale. Il disegno sperimentale è allestito mediante un progetto rivolto a definire la struttura del Processo Anevrotico, peraltro già esposto in precedenti dati di ricerca. Nella sperimentazione saranno trattati disagi psichici di varia natura ed intensità fino alle gravi forme depressive oppure relative al quadro dei disturbi d’ansia, che in questo periodo hanno conosciuto un significativo aumento dell’incidenza della gravità. Il progetto è rivolto ad ampliare e definire la capacità del Processo Anevrotico Terapeutico (PAT), integrandolo con ulteriori conoscenze. Abbiamo intervistato l’autore per comprendere la portata di questo lavoro di ricerca che si preannuncia certamente articolati e che si protrarrà nei mesi a venire.

In cosa consiste il disegno sperimentale che ha appena avuto inizio?
Il Processo Anevrotico Terapeutico è una impostazione di trattamento del disagio psicologico su cui esiste ormai una quantità di materiale, questo è stato abbinato a studi italiani, svolti a suo tempo presso la Facoltà di Psicologia di Urbino. 
L’insieme dei lavori ha fatto in modo che venisse vagliata tutta la letteratura esistente in questa direzione dagli anni 50 in poi, con lo scopo di ampliare la condizione di attività del PAT.

Quali sono i soggetti e le competenze professionali implicate nella ricerca che lei ha progettato? 
Il gruppo è composto da italiani tra medici, psicologi e specialisti delle discipline umanistiche. Sono stati selezionati strumenti psicometrici rivolti a registrate i risultati nel gruppo campionario. Tengo molto al fatto che siano studiosi italiani e fin quando mi sarà possibile manterrò questa caratteristica.

Cosa si aspetta di provare in seguito ad un'indagine così complessa e laboriosa? 
Il Processo Anevrotico, così come è stato teorizzato, è spontaneamente presente in natura, con capacità particolari. Nell’anno passato è uscito un testo che ne stabilisce le caratteristiche; mi aspetto di individuare le migliori condizioni terapeutiche in grado di determinare un aumento della capacità della cura psicologica

Cosa e quanto può cambiare il Processo Anevrotico nel panorama psicoterapeutico attuale? 
Ritengo che le potenzialità siano straordinarie. Molto dipende dalle ricerche appena iniziate; non possiamo accontentarci dei risultati raggiunti, dobbiamo perseguire obiettivi che vadano al di là di questi e che permettano di accedere ad obbiettivi in grado di determinare una svolta nel pensiero della clinica rivolta al disagio mentale.

Può dare un accenno della logica su cui si fonda lo studio?
Non posso esporre i dettagli, ma la matrice originaria della ricerca è da rintracciare nel fatto che in determinate condizioni la mente determinata un comportamento di acquisizione di informazioni di straordinaria rilevanza e questo provoca un arresto della precedente elaborazione mentale . È lì che il PAT viene chiamato a dare una integrazione alla personalità.

Può spiegarci in poche parole di cosa si tratta quando si parla di PAT?
Secondo il paradigma esposto del Processo Anevrotico, esso è verosimilmente un sistema naturale di riequilibrio tra gli individui in cui ogni soggetto è nella condizione di trarre da altri una impostazione che ne migliora la capacità psichica. Tutto questo accade da sempre nelle società umane ed è favorito nella psicologia individuale spontanea. Dall’individuazione di tale sistematica è sorto lo studio attuale, rivolto ad integrare la psicoterapia allo scopo di attivarla e determinare nuove linee di attività.

Questa ricerca inizia in concomitanza con la sua nomina a direttore scientifico del portale psicolab.net, cosa rappresenta per lei questa indagine e quali sono i progetti futuri a cui accedere? 
Lo studio del Processo Anevrotico è da molti anni un impegno continuo; la nomina alla direzione scientifica di psicolab nella sezione terapia, è indipendente dalla ricerca in questione, anche se tengo a questo incarico che rappresenta un osservatorio della ricerca scientifica e dell’attualità della psicologia clinica del paese. Per quanto riguarda il PAT, mi sento di dire che le aspettative sono rilevanti. Gli sviluppi sono potenzialmente destinati ad apportare cambiamenti significativi nell’impostazione delle indagini sulla mente e la sua attività.
 

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