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Cronaca

Rider in piazza per lo sciopero delle consegne: “No al contratto truffa” / FOTO

In piazza a Firenze e in tutta Italia, Parigi (Cgil): “Basta cottimo. Hanno fatturati milionari e nemmeno volevano darci le mascherine”

'Basta contratto truffa, oggi non consegno'. E' il messaggio che i rider, in sciopero e in piazza in tutta Italia, lanciano alle multinazionali del 'delivery' da un lato e alla politica dall'altro. A quest'ultima chiedono interventi immediati per regolamentare una situazione che vede i lavoratori operare in condizioni pessime da ogni punto di vista, dalla paga a cottimo in base alle consegne fino al tema della sicurezza.

"In emergenza sanitaria siamo considerati lavoratori essenziali ma non abbiamo quei minimi diritti giustamente garantiti ad altre categorie”, spiega questa mattina in piazza Santa Croce il 21enne Yiftalem Parigi, sindacalista, il primo nel settore dei rider, per la Nidil Cgil, che ha organizzato la protesta assieme a Uiltucs, 'Rider x i diritti' e altre sigle.

“Il 3 novembre entra in vigore il nuovo contratto che peggiorerà ancora la nostra situazione. Un accordo firmato da un sindacato, l'Ugl, che non ci rappresenta, piegato alle condizioni volute dalle società”, attacca Parigi.

Ugl che, rendono noto Cgil, Cisl e Uil, “è stata esclusa dal Comitato economico e sociale dell'Unione Europea proprio a causa della firma dell'accordo truffa con Assodelivery (l'associazione che raccoglie le varie Just Eat, Glovo, Deliveroo, Uber Eat, ndr)”. Nella sostanza, “è stata buttata fuori dall'organo europeo di riferimento per la gestione delle relazioni industriali e delle politiche in materia di lavoro”.

“Basta cottimo”, chiedono i rider, in piazza con le bici rovesciate in terra accanto ai cassoni porta cibo, rivendicando tra le altre cose una retribuzione oraria in linea con i contratti collettivi nazionali del settore logistica, come previsto dalla legge 128 del 2019.

“Siamo di fronte a società con fatturati milionari che durante il lockdown nemmeno volevano darci le mascherine. Abbiamo dovuto portarli in tribunale per ottenerle”, aggiunge Parigi, che oltre a consegnare per Just Eat è studente di economia. Per oggi, nel giorno dello sciopero delle consegne, i rider chiedono a tutti i cittadini di non ordinare nulla sulle varie piattaforme.

In piazza Santa Croce anche il sindaco Dario Nardella. “E' uno dei nuovi lavori del terzo millennio ma i rider vengono trattati come nell'Ottocento, sottoposti a condizioni inaccettabili”, scandisce senza giri di parole il primo cittadino.

“Come Comune saremo al loro fianco per qualsiasi iniziativa finalizzata al pieno riconoscimento della dignità di persone e lavoratori. Agiremo nei confronti del ministero del lavoro, del governo, delle autorità preposte ai controlli”, prosegue il sindaco.

“Chi ordina dalle app del telefono deve conoscere lo sfruttamento che c'è dietro a queste piattaforme. Piattaforme che tengono alla loro immagine e allora li sfidiamo perché siamo oltre la tollerabilità”, conclude il sindaco.

Tra i rider in piazza a protestare ci sono studenti universitari e giovani migranti. Sono loro la maggioranza dei nuovi lavoratori in questo settore, spesso in condizioni di fragilità e costretti ad accettare contratti al ribasso. “Per quanto può essere di competenza della Regione, proporremo una legge regionale per regolamentare il settore - promette infine il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo (Pd) -. Questo caporalato moderno deve finire”.

FOTO - La protesta dei rider in piazza Santa Croce

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