rotate-mobile
Cronaca Stadio / Via Aurelio Nicolodi

Scuola: primo giorno senza insegnanti di appoggio, educatori in protesta

L'anno scolastico è appena cominciato ma impazzano le proteste. La manifestazione della Cgil ma anche quella degli educatori che prenderanno servizio 5 giorni dopo l'avvio scolastico

Ore otto del mattino, la prima campanella che squilla. Tutti in classe. Che l’anno scolastico abbia inizio. Chi piccolino, con la mano stretta in quella del padre o della madre, per la prima volta oltrepassa la soglia di quei ‘grossi’ portoni, chi insonnolito, chi impaurito, chi si è lasciato giusto tre mesi fa un’esperienza alle spalle ed è pronto o quasi a incominciarne una nuova. Chi fa il primo ritardo dell’anno, chi arriva troppo in anticipo. E c’è chi protesta, fin dal primo giorno. Alle 16, a Firenze, la manifestazione regionale della Cgil dal titolo emblematico ‘Salviamo la scuola’; ma prima, in mattinata, sono stati gli educatori a protestare. Un presidio organizzato dall’Unione Sindacale di Base proprio davanti all’Assessorato alla Pubblica istruzione di Firenze. Protagonisti gli educatori, o meglio gli insegnanti di appoggio delle scuole fiorentine. Si perché la scuola ufficialmente è iniziata oggi anche se i primi giorni sarà regolata attraverso un regime per così dire part-time. Niente mensa, niente trasporto e niente educatori, almeno fino al 17 settembre quando la macchina andrà a regime. Panini da casa, genitori a sostituirsi al servizio bus e studenti disabili che per i primi giorni “non avranno alcun sostegno – come spiegano gli educatori in una nota – proprio nel momento più delicato, quando si troveranno ad affrontare il contatto con compagni e docenti vecchi e nuovi dopo la sospensione estiva”.

La protesta degli insegnanti di appoggio

“Noi – racconta Claudia Agati, un’educatrice – siamo un punto di riferimento per questi ragazzi, un vero tramite tra compagni e docenti. Quindi in questi primi giorni questi alunni saranno in grave difficoltà e non mi voglio immaginare quelle situazioni in cui la nostra professionalità non è prevista vista la tragica condizione della scuola italiana in questo momento”. Ma c’è di più, c’è anche una questione salariale: “Grave la situazione dei ragazzi in difficoltà, ma anche la nostra”, continua la Agati. “Il nostro lavoro – continua – è stato attivato adesso, dopo un periodo di tre mesi in cui non abbiamo percepito lo stipendio. Nonostante questo siamo costretti a partire in un regime di ferie forzate. Tradotto un’ennesima decurtazione del nostro già scarno stipendio. La situazione è veramente grave visto che oltretutto stiamo parlando di circa 300 educatori”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola: primo giorno senza insegnanti di appoggio, educatori in protesta

FirenzeToday è in caricamento