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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scuola: pienone all'Obihall per l'assemblea sindacale degli insegnanti | FOTO

Successo di partecipazione all'appuntamento indetto dai sindacati toscani nel giorno della prima campanella. I docenti protestano contro le norme introdotte dalla riforma del governo Renzi

I docenti vogliono rottamare la riforma della scuola del Governo Renzi. Stamani erano oltre duemila gli insegnanti che hanno affollato l’Obihall per l'assemblea indetta da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Snals-Confsal, Gilda-Unams e Cobas Scuola contro la riforma della Buona scuola. La partita trova un valore aggiunto nel fatto che la riorganizzazione del mondo dell’istruzione viene contestata, duramente, nella città da cui l’ex sindaco è partito per la scalata a Palazzo Chigi. E dal fatto che già ieri il sindaco Nardella, invitato dai sindacati a partecipare all’assemblea, ha riservato parole amare per la forma di protesta odierna: “Penso che perdiamo tutti da questa decisione che di fatto blocca il primo giorno di scuola. Sono molto amareggiato per questo”. Ovviamente il sindaco, renziano di ferro, non ha accettato l’invito.

Di tutta risposta i sindacati gli hanno lanciato una stoccata proprio in apertura d’assemblea: "Nardella ci ha infamato ignobilmente - ha accusato Paola Pisano (segretaria Flc-Cgil) - e attaccando i sindacati ha attaccato anche i lavoratori. Ha perso il senso di terzietà che le istituzioni devono avere di fronte ai rapporti di lavoro". Peraltro, ha aggiunto, "non ricorda quello che e' successo cinque anni fa, quando ci siamo trovati anche allora con una platea stracolma, all'inizio dell'anno scolastico, per contrastare la riforma Gelmini. Allora l'assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Rosa Maria De Giorgi (ora senatrice ndr) era qui con noi. E lei disse 'la vostra lotta e' la nostra lotta'". Nardella, per la Cgil si e' "dimenticato di essere il sindaco di tutti, non solo di quelli che inneggiano alla negazione del diritto di assemblea. Nardella sbaglia e questa riunione lo dimostra. Cos'e' cambiato rispetto a cinque anni fa?".

NARDELLA – Stamani il primo cittadino ha scelto di salutare i ragazzi di una scuola cittadina, alla prima campanella dell'anno scolastico, commentando così la protesta: "In questa scuola oggi si comincia, in altre questo non avviene perche' alcuni sindacati hanno deciso di scioperare. La protesta non deve gravare sulle spalle dei nostri ragazzi. Dobbiamo tenerli fuori dallo scontro, dalla polemica".

Non manca una bordata dalle organizzazioni sindacali direttamente a Roma: "Vorrei dire a Nardella che non e' questa assemblea che chiude le scuole, ma il Governo impedendo di rimpiazzare il personale Ata. Daremo indicazione anche a loro, perche' dev'essere chiaro a tutti che la legge sulla Buona scuola e la finanziaria portano ad un danno enorme all'Istruzione". E un appello alle famiglie: “Non siamo stati capiti, la scuola non va vista come un parcheggio in cui mettere i figli. Lo facciamo perché ci sta a cuore”.  

Antonella Velani (Cisl) ha toccato un altro dei punti salienti della riforma, ovvero il bonus che il dirigente scolastico e il comitato di valutazione docenti potranno assegnare agli insegnanti: “Si parla di criteri nella legge, ma quali?”. La figura del “super” preside, che avrà anche facoltà di scegliere direttamente i docenti, e la mancata stabilizzazione di molti precari (a partire da quelli della scuola per l'infanzia) sono tra i punti più battuti durante l’assemblea. Silvana Boccara (Gilda) ha invece puntato il dito contro le richieste di trasferimento: “Si entra in una giostra in cui non si sa poi dove si finisce!”

All’Obihall assente la first lady Agnese Landini che ha deciso di entrare in classe: “Sono contenta di andare a scuola. Ognuno fa le proprie scelte", ha detto ai giornalisti, all'ingresso dell'Istituto Balducci di Pontassieve.

La battaglia sindacale non si ferma, anzi. Stamani sono state presentate proposte per erigere una diga alla riforma mentre già sono pronti i ricorsi sui profili di costituzionalità.

FOTO - Protesta docenti: Obihall pieno

TATTICHE - Nell'assemblea all'Obihall, scrive la Dire, viene calata la piattaforma per individuare una precisa 'linea del Piave' sulla quale resistere contro la legge 107, la riforma della Buona scuola. Cgil-Cisl-Uil-Snals e Gilda individuando un modo per 'ripararsi' in cinque mosse, in particolar modo dall'odiato meccanismo di riconoscimento dei meriti qualitativi, dai quali dovrebbe scaturire la facolta' al dirigente di distribuire un bonus retributivo.

In primo luogo, per i sindacati, le Rsu convocano un'assemblea in orario di lavoro, aperta a tutti i sindacati per chiarire i termini della situazione attuale. Un punto, questo, che sta cominciando a realizzarsi proprio oggi. Poi, il collegio dei docenti -vero grimaldello per le organizzazioni degli insegnanti per ostacolare l'attuazione della riforma- fa inserire nel Pof (progetto di offerta formativa) espressioni, dove assenti, che sottolineino la fondamentale importanza della partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e della valorizzazione della comunita' professionale scolastica con lo sviluppo del metodo cooperativo, nel rispetto della liberta' di insegnamento. E in caso di direttive vincolanti del dirigente scolastico, il Pof deve riconoscere le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari. Inoltre, i due insegnanti che faranno parte del comitato di valutazione devono essere tenuti a portare criteri di valorizzazione sulla base delle responsabilita' assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione professionale. Questo, votando insieme ai due rappresentanti anche una mozione con le prescrizioni di mandato.

Inoltre, dal sindacato si richiama ad una corretta funzione rappresentativa delle Rsu e della componente docente nei Consigli di istituto. Quale testo dovrebbe prevedere poi la mozione di indirizzo anche questo e' ormai chiaro per i sindacati, che sono intenzionati a farla presentare anche in sede di Consiglio di istituto oltre che di collegio dei docenti. Il principio di fondo e' che non vengono ritenuti "praticabili e verificabili, con gli strumenti inadeguati di cui puo' disporre attualmente il dirigente scolastico" le valutazioni sulla "qualita' dell'insegnamento e i risultati ottenuti dal docente; non solo si rischierebbe di utilizzare in maniera poco produttiva lo stanziamento assegnato al nostro istituto, ma lo si farebbe inevitabilmente producendo danni a quella valorizzazione della comunita' professionale scolastica con lo sviluppo del metodo cooperativo, nel rispetto della liberta' di insegnamento e a quella di collaborazione".

Lo stesso bonus dovrebbe tornare materia di disciplina collettiva, domanda il testo pro-forma della mozione e impegna a 'sostenere in seno al comitato di valutazione l'esigenza di sottoporre la ripartizione dello stanziamento assegnato al nostro istituto, che il dirigente scolastico riterra' di operare, al vaglio della contrattazione integrativa di istituto'.

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