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Cronaca

Confesercenti sotto la Regione contro il Black Friday: “I giganti del web paghino più tasse”

Presidio organizzato da Confesercenti: “Sostenere il commercio avrebbe voluto dire rimandarlo, come in Francia”. Poi la richiesta di non pagare tasse nel 2021

“Di fronte alle chiusure forzate nelle regioni rosse e arancioni, sostenere il commercio avrebbe voluto dire rimandare il Black Friday. Purtroppo è mancato il coraggio di una parte delle associazioni che dovrebbero sostenere le imprese italiane ed una visione politica più ampia da parte del nostro governo”.

Così Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, che aveva chiesto “come già sperimentato in Francia, di rimandare di almeno una settimana il Black Friday, permettendo così ad un numero maggiore di aziende di poter beneficiare di rilevanti quantità in termini di acquisto. La decisione di non decidere, invece, è ovviamente andata a favorire l’e-commerce dei grandi internazionali”.

“Negli ultimi anni la crescita del commercio on line in Italia è stata tumultuosa, passando dai 35 miliardi di euro del 2017 a nuove stime di 65-70 miliardi per il 2020”, prosegue Gronchi. Allo stesso tempo, c'è la richiesta e la necessità che i giganti del web paghino più tasse, rispetto alle cifre minime che pagano oggi, perché “a fronte di tutto questo la tassazione è leggerissima. Le tasse pagate nel 2019 da Amazon sono state 11 milioni, da Google 5,7 milioni, da Facebook 2,3 milioni. Complessivamente si stima che l’ammontare complessivo delle tasse non pagate dai colossi del web, con meccanismi di elusione dal 2015 al 2020, sia circa di 50 miliardi. E anche in questo caso la Francia sta prendendo iniziative, nel vuoto dell’Unione Europea e dell’Italia. Un'evidente stortura fiscale che deve essere cancellata al più presto. Come infatti immaginare di essere concorrenziali se i colossi mondiali godono di benefit che impedisce qualsiasi concorrenza?”

Confesercenti, che invita a “acquistare ai negozi sotto casa e non su Amazon”, questa mattina era in presidio al Duomo, di fronte a Palazzo Sacrati Strozzi, sede della Regione, insieme a rappresentanti dei Ccn, Centri commerciali naturali, per “porre all’attenzione delle istituzioni locali la drammatica situazione del commercio di vicinato”.

Una delegazione tra cui i presidenti di Confesercenti Firenze e Città Metropolitana, Claudio Bianchi e Santino Cannamela, è stata ricevuta dal presidente Eugenio Giani e dall’assessore regionale al commercio Leonardo Marras.

E' stato consegnato loro un documento con una serie di richieste da portare al governo nazionale. Tra queste, un decreto che imponga un 'equo canone per le piccole e medie imprese' per tagliare gli affitti dei fondi; il blocco totale per tutto il 2021 delle scadenze fiscali e poi l'azzeramento totale (di tutta la tassazione quindi); interventi diretti dello Stato nel capitale aziendale delle piccole imprese per garantire la continuità aziendale e la sopravvivenza del tessuto produttivo; rimborsi a fondo perduto in base al fatturato; la revisione del principio che adotta i codici Ateco come metro di misura sia per le chiusure che per i ristori; alzare la soglia dell’ammontare al credito garantito dallo Stato al 100%; una 'web tax' a livello di Unione Europea.

“Giani - ha fatto sapere Confesercenti al termine dell'incontro -, ha mostrato apprezzamento per le richieste della categoria e ha annunciato che diverranno oggetto di una apposita lettera che verrà inviata dalla Regione Toscana al presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ringraziamo la Regione Toscana per l’assunzione di questo impegno”.

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