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Cronaca

La protesta dei commercianti contro il caro energia: luci spente nei negozi, bar e ristoranti

Dopo le 'bollette in vetrina', altra iniziativa lanciata da Confcommercio Toscana. Sono 11mila le imprese a rischio in regione. La solidarietà di Lega, PD e Toscana Domani

Contro il caro bollette luci spente in negozi, bar e ristoranti di Firenze e della Toscana. Confcommercio ha infatti invitato tutti gli esercenti ad aderire all'iniziativa di protesta nazionale, spegnendo a mezzogiorno le luci della propria attività per un quarto d'ora "per denunciare l'insostenibilità degli aumenti dei costi energetici".  

La 'protesta' odierna è fissata "in concomitanza con la conferenza stampa nazionale in cui la nostra confederazione, ancora una volta, ribadirà l'emergenza che stanno vivendo tutte le imprese italiane e con loro le famiglie", spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni.

A lume spento

"Si tratta ovviamente di un gesto simbolico, come quello di esporre le bollette in vetrina che abbiamo fatto partire da Firenze e subito diffuso in tutta Italia", aggiunge il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano. "L'obiettivo è sempre portare all'attenzione della politica e delle istituzioni il tema del caro-energia, un'emergenza che rischia di travolgere il nostro sistema economico".

Costi dell'energia alla stelle: per Confindustria Toscana è "allarme rosso"

Dall'analisi previsionale di Confcommercio Toscana, nella regione sarebbero a rischio chiusura entro sei mesi almeno 11mila imprese del terziario, per un totale di oltre 27.000 occupati che resterebbero senza lavoro. "Non c'è più tempo da perdere. C'è bisogno di risposte immediate e concrete per arginare la crescita inarrestabile del costo dell'energia e per aiutare gli imprenditori ad affrontare questa nuova terribile sfida", ribadisce Marinoni.

Le reazioni

Una volta annunciata l'iniziativa, è intervenuta la Lega che, attraverso Federico Bussolin, esprime solidarietà ai commercianti. "Il segnale di spegnere le luci non se lo auspicava nessuno, soprattutto perché avviene dopo due anni in cui il settore del commercio è stato colpito dal Covid e dalle relative chiusure", sottolinea il capogruppo a Palazzo Vecchio e candidato alle politiche per il Carroccio. 

Si tratta di "un segnale doppiamente inquietante, se si considera che fa il paio con l'idea annunciata da alcuni sindaci di spegnere anticipatamente le luci delle città per risparmiare energia. Occorre trovare una soluzione urgente per questi aumenti che permetta alle imprese di lavorare".

“Il caro bollette sta danneggiando imprese e attività artigianali e commerciali quanto se non più del lockdown pandemico. Per questo, se allora si invocava un congelamento del carico fiscale da parte dello Stato, tanto più oggi questa stessa richiesta dovrebbe esser tenuta in considerazione" interviene poi la consigliera regionale Elisa Tozzi (gruppo Toscana Domani), manifestando il proprio sostegno alla protesta dei commercianti.

"Coi costi dell’energia alle stelle - spiega Tozzi - è necessario individuare un salvagente ad ampio respiro che abbia caratteri di strutturalità e generalità, per dare ossigeno alle imprese. Penso in particolare al posticipo o al congelamento dei prossimi adempimenti fiscali. E ricordo che proprio ad agosto ci sono già state varie scadenze fiscali legate ad Irpef, Iva, Ires che hanno pesato molto sulle attività industriali, commerciali e artigiane, prostrandole ulteriormente”.

 "L'aumento del prezzo dell'energia va fermato subito" scrive inoltre su Facebook il presidente del Consiglio regionale toscano, Antonio Mazzeo (PD). "Un'emergenza nazionale, da affrontare con proposte concrete e non con gli slogan. Il caro bollette . aggiunge Mazzeo - colpisce anche la sanità regionale, si stimano 116 milioni in più di costi, prevedere aiuti concreti in questo campo vuol dire liberare risorse che potremmo utilizzare per ridurre liste d'attesa e offrire servire migliori ai cittadini. Bisogna agire subito!"

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