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Cronaca Centro Storico / Via Camillo Benso Cavour

Coldiretti in presidio per chiedere la difesa dei prodotti toscani | FOTO

La Coldiretti ha manifestato davanti al Consiglio regionale per chiedere la tutela dei prodotti toscani. Ecco le foto del primo Salone degli Inganni

Stamani presidio in via Cavour della Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti davanti alla sede del Consiglio regionale della Toscana per chiedere a gran voce la difesa dei prodotti Made in Tuscany. Seicento agricoltori sono scesi in piazza armati di bandiere, fischietti e trombette per chiedere che l’amministrazione toscana si schieri al loro fianco. A colpo d’occhio, un’onda gialla scrosciava sotto Palazzo Panciatichi. Se  i produttori hanno protestato in strada dentro il palazzo è stato presentato il primo Salone degli Inganni. Una vetrina per far capire quali siano i veri prodotti locali e quali invece vengano spacciati come prodotti italiani o richiamino al sound autoctono.

“Il consumatore dev’essere in grado di scegliere i prodotti venduti. – spiega un’agricoltrice di Carmignano – Su alcuni prodotti c’è una velata bandiera italiana seppur siano stati prodotti in Egitto”. Sulla lunga tavola imbandita nella sale del Cerimoniale oltre ai prodotti cento percento toscani, anche quelli che non sono fuorilegge ma che potrebbero trarre in inganno i consumatori. Come gli oli provenienti dal altri Paesi comunitari del Mediterraneo. Niente di illegale, ne tantomeno di bassa qualità, ma “un altro prodotto” spiegano dalla Coldiretti.

Presidio Coldiretti davanti Consiglio regionale



“Il prodotto toscano e italiano fatica ad affermarsi sui mercati - chiosa Paola Salviati della Coldiretti – Questi inganni costano al Paese 60 milioni di euro ogni anno. Ci sono inganni autorizzati. Dev’essere più chiara l’origine dei prodotti”.

Primo Salone degli Inganni



Il presidente regionale Tulio Marcelli spiega anche come la Coldiretti stia facendo leva per omogenizzare le normative sui mercati dato che la nostra regione sarebbe quella più imitata, con mancati introiti per 6 milioni di euro. “Stiamo chiedendo alla Regione di prendere una posizione decisa su una proposta di legge volta a come fare un’etichetta”. A livello nazionale il disegno di legge per una chiara etichettatura è già stato approvato da oltre un anno ma senza "decreto attuativo". Quindi il presidio della Coldiretti chiede alla Regione di far superare la fase di stallo in Senato, in pratica di "oliare" la normativa “salva olio”.
 



 

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