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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Animali, cittadini e associazioni tornano in piazza contro le “carrozzelle” / FOTO

Le associazioni: "Chiediamo ai turisti di boicottare questo sistema di sfruttamento dei cavalli"

Di nuovo in piazza contro le carrozzelle. Ieri cittadini e associazioni animaliste hanno sfilato in centro per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'utilizzo dei cavalli per compiere tour turistici nel centro storico. Le associazioni hanno anche lanciato una petizione per chiedere l'abolizione delle carrozzelle dei fiaccherai, invitando il sindaco Nardella a sottoscriverla. “Continueremo a chiedere ai turisti e ai cittadini di boicottare i fiaccherai e alle istituzioni di far cessare l'utilizzo dei cavalli. Vogliamo sensibilizzare sulla sofferenza e l’abuso che subiscono e proporre altri mezzi e senza l'impiego di animali”.  
 
Le associazioni spiegano come gli animali, sebbene vengano tutelati dal regolamento comunale, i cavalli non possono eseguire trasporti quando la temperatura sale oltre 35°gradi all'ombra, spesso sarebbero constretti a stare sotto il sole “senza alcun riparo e a ogni temperatura”.

“E’ stata una mobilitazione per dare voce a chi non può averla – ha aggiunto Samanta Catastini dell’associazione Il Nibbio alato, rifugio per cavalli salvati da varie forme di sfruttamento -. I cavalli da sempre hanno affiancato l'uomo nelle battaglie, nelle scoperte, negli aiuti umanitari, negli spostamenti mentre l'essere umano li ha ripagati usandoli fino alla fine dei loro giorni. Non esiste animale più abusato al mondo sotto un falso ‘amore’ che si basa su finimenti colorati e scompare magicamente al primo problema fisico”.

“Quello delle carrozzelle a Firenze e delle botticelle a Roma è un divertimento anacronistico che comporta enorme sofferenza per i cavalli, costretti a portare un carico che supera gli 800 chili, sotto il sole cocente in estate ed esposti alla pioggia e al freddo in inverno, in mezzo al traffico e ai rumori assordanti che li spaventano. Spesso svengono per la stanchezza o si feriscono perché i loro zoccoli non sono fatti per calpestare l’asfalto. Vengono picchiati per continuare a camminare anche quando sono visibilmente sfiancati dalla fatica e sono costretti a indossare il morso, uno strumento che provoca loro un grande dolore alla bocca e che li rende a forza remissivi e sottomessi. E’ una tradizione che, come tutte quelle che infliggono inutile sofferenza a degli individui senzienti, dovrebbe essere abolita. Chiediamo a tutti i cittadini di aiutarci a liberare i cavalli da questa tortura e di unirsi alla richiesta per l’abolizione delle carrozzelle. I vetturini potranno convertire la loro attività sostituendo ai cavalli altri mezzi elettrici e più attuali, dimostrando di essere al passo con i tempi e di voler far parte di una società più evoluta e civile".

Protesta di settembre contro le carrozzelle credits by Matilde Fineschi

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