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Cronaca

La storia del profanatore e il Tabernacolo dello sterco

Una vicenda blasfema e irriverente, tanto da essere ricordata in una sorta di fumetto del XV secolo. Parliamo di Antonio Rinaldeschi, passato alla storia come il profanatore della Madonna in piazza del Capitolo. Giovane nobile fiorentino, Antonio di Giovanni Rinaldeschi fu un uomo dai molti vizi, dedito al gioco d’azzardo e assiduo frequentatore delle peggiori bettole cittadine, dove era solito dar sfogo al suo amore incondizionato per il vino e le belle donne.  La sera del 21 luglio 1501 Antonio si trovava presso l’Osteria del Fico nel Chiasso degli Agolanti, oggi Vicolo del Giglio, dove perse tutti i “denari et panni” in suo possesso al gioco dei dadi. 
Accecato dall’ira e ubriaco per il troppo vino, il giovane uscì dall’osteria e si avviò verso il Duomo tutto barcollante. Giunto presso lo slargo di piazza del Capitolo, passò davanti ad un tabernacolo che rappresentava l’Annunciazione. In uno scatto d’ira, Antonio raccolse un pugno di sterco e lo gettò contro la Madonna raffigurata nella nicchia, di fronte al disgusto dei passanti che denunciarono l’accaduto alle autorità. Rinaldeschi venne così arrestato e condotto in catene al Bargello, dove fu processato per oltraggio e condannato all’impiccagione. 

Una copia del tabernacolo profanato è ancora presente in piazza del Capitolo, mentre l’originale si trova sull’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria de’ Ricci. Nell’ultima cappella a sinistra invece potete osservare una curiosa rappresentazione del blasfemo episodio: un artista anonimo ha riprodotto su nove tavole di legno tutta l’epopea del Rinaldeschi, dalla profanazione del tabernacolo fino alla sua impiccagione dalle finestre del Bargello, dando vita ad uno dei primi fumetti della storia. 

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