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Cronaca

Procreazione assistita, al via la rivoluzione: prestazioni garantite dalla sanità pubblica, Toscana tra le regioni più virtuose

Concluso il tavolo con il Ministero della Salute: spese non più solo a carico del paziente. In Italia 100mila prestazioni annue, con divario nord-sud. L'intervista all'avvocato Baldini (Fondazione Pma Italia)

L’Italia a una svolta sul tema della procreazione medicalmente assistita: il tavolo ministeriale ha concluso i suoi lavori proponendo le tariffe per la Pma che dopo la conclusione dei necessari passaggi al Mef e in conferenza Stato-Regioni, consentiranno alle relative cure per l’infertilità di entrare nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e quindi di diventare prestazioni rimborsate dal sistema sanitario nazionale a tutti gli effetti, alle quali sottoporsi in ogni città dello Stivale senza discrepanze.

"Non ci saranno più diseguaglianze fra i cittadini italiani. La procreazione assistita finalmente potrebbe uniformarsi e offrire un accesso diretto (gratuito o attraverso il pagamento di un ticket) da Siracusa a Bolzano – l’annuncio del coordinatore del tavolo tecnico con il Ministero della Salute e presidente di Fondazione Pma Italia Luca Mencaglia – Un risultato che arriva dopo molte battaglie e che dopo il passaggio in conferenza Stato-Regioni, determinerà una vera e propria rivoluzione”.

Il tavolo tecnico sull’infertilità

Il tavolo tecnico sull’infertilità è stato fortemente voluto dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha dichiarato: “Per anni il tema della procreazione medicalmente assistita non è stato all’ordine del giorno nel nostro Servizio sanitario nazionale. Il Ministero della Salute ha deciso di affrontare questo tema con l’obiettivo di eliminare le disparità esistenti nell’accesso al servizio, istituendo nel giugno 2021, su mia iniziativa, un tavolo di lavoro all’interno del quale sono state ascoltate le voci di tutti gli stakeholder, tra cui i centri di fecondazione assistita e le associazioni dei pazienti. I risultati del lavoro del tavolo sono stati acquisiti nella stesura di un nuovo schema dei Lea per la Pma, che finalmente renderà questo servizio realmente fruibile in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Affinché i Lea diventino effettivamente operativi, occorre adesso che si concludano i passaggi previsti dal nostro ordinamento giuridico, che prevedono l’approvazione da parte del Mef e della conferenza Stato-Regioni. Confido in una rapida conclusione di questo iter”.

Stop alle 'migrazioni sanitarie'

Fino a questo momento, le prestazioni Pma sono state totalmente a carico del cittadino con costi complessivi che vanno dai 5 ai 10 mila euro e migrazioni obbligatorie verso le regioni che erogano questo genere di servizio al paziente: "Le prestazioni diventerebbero così totalmente a carico del sistema nazionale per tutti gli abitanti del nostro Paese, che non dovranno più trasferirsi dal centro al nord visto che tutte le regioni verranno attrezzate per svolgere questo servizio. – spiega Mencaglia - Consideriamo che ogni anno in Italia sono 100 mila le prestazioni di Pma, di cui il 60% in centri privati e il 40% in centri pubblici o convenzionati, spesso con liste di attesa di oltre 2 anni. Che per la fertilità sono tempistiche davvero improponibili".

Clicca per continuare a leggere: intervista all'avvocato Baldini su numeri, costi e fake news sul tema della procreazione medicalmente assistita

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