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Cronaca

Processo Meredith Kercher, la difesa di Sollecito: “Era al computer”

Sollecito in aula per la penultima udienza del processo che lo vede imputato assieme ad Amanda Knox. Giovedì 30 gennaio si dovrebbe arrivare alla sentenza

Penultima udienza del processo d’appello bis che si sta svolgendo a Firenze sull’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese assassinata il 1 novembre 2007 a Perugia. In aula presente uno dei due imputati, Raffaele Sollecito. L’altro, la studentessa americana Amanda Knox, ha già fatto sapere che non tornerà in Italia.  All’udienza di oggi Sollecito si è presentato accompagnato dal padre.

L’avvocato Luca Maori, legale di Sollecito assieme a Giulia Bongiorno ha spiegato che "l'orma insanguinata sul tappetino del bagno non è del piede” del suo assistito. Il legale poi ha focalizzato l’attenzione sul fatto che "dall'analisi del computer emerge che l'alibi di Sollecito è vero".  Infatti "alle 21,10 ci fu interazione di Sollecito con il suo pc". La difesa di Sollecito ha spiegato che sul pc fu ‘lanciato’ un cartone animato, “Naruto”.  Dopo che poco prima, alle 21 e 10, fu spostato nella cartella dei film visti "Il meraviglioso mondo di Amelie". E che quindi il giovane pugliese non potesse trovarsi sul luogo del delitto alle 21.
 
Poi è cominciata la replica del procuratore generale Alessandro Crini che ha chiesto anche una misura cautelare per i due imputati nel caso di condanna. Così da assicurare l’esecuzione della pena in caso la Cassazione li condannasse poi in via definitiva. La sentenza è attesa per giovedì 30 gennaio. Sollecito ha fatto sapere che forse non sarà presente in aula.
 

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