False fatture: Tiziano Renzi assolto in appello

I giudici della terza sezione della Corte d'appello di Firenze hanno assolto dall'accusa di false fatture Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli. Il dispositivo di sentenza è stato letto poco prima delle 19, dopo oltre due ore di camera di consiglio.

I due imputati, assolti con la formula "perchè il fatto non costituisce reato", erano presenti all'udienza e alle arringhe del loro collegio difensivo, composto dagli avvocati Federico Bagattini, Lorenzo Pellegrini, Marco Miccinesi e Francesco Pistolesi. In primo grado, nell'ottobre 2019, i genitori dell'ex premier Matteo Renzi erano stati condannati a un anno e nove mesi.

La procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne comminate dal giudice di prime cure, compresa quella a due anni inflitti all'imprenditore pugliese Luigi Dagostino, terzo imputato, difeso dagli avvocati Alessandro Traversi e Sara Gennai, il quale si è visto invece la pena ridotta a nove mesi per truffa, mentre per quanto riguarda il principale reato contestatogli - la dichiarazione fraudolenta - è stato anch'egli assolto.

Oggetto del processo che ruotava intorno all'ipotesi di emissione di false fatture, due pagamenti per circa 160mila euro complessivi più Iva relativi a studi di fattibilità su progetti commerciali nell'outlet 'The Mall'' di Reggello (Firenze), pagati a due società riconducibili ai coniugi Renzi e che, secondo l'accusa, non sarebbero stati associati ad alcuna prestazione.

Matteo Renzi: "Ha vinto la giustizia, non meritavano tanto odio"

"Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo". Così Matteo Renzi su Twitter.