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Cronaca

Anche da Firenze solidarietà alla protesta francese: "Non aumentare l'età pensionabile, sono anni di vita rubati"

L'Usb organizza sit in in tutta Italia contro la riforma voluta da Macron: "In Italia è 67 anni? Colpa dei sindacati complici"

In Francia l’età minima per andare in pensione salirà gradualmente di 3 mesi l'anno e porterà nel 2030 a 64 anni l’ingresso base per la pensione. Da giorni i sindacati sono in rivolta contro il governo Macron. Oggi anche in Italia sono scesi in piazza i sindacalisti, organizzando sit-in sotto diversi consolati francesi.

A Firenze, in piazza Ognissanti, l’Unione sindacale di base ha portato la sua solidarietà a quel popolo. “In questi giorni la Francia ha smosso milioni di persone nelle piazze. Siamo qui per esprimere solidarietà ai lavoratori francesi da questo duro attacco al welfare. Macron è amico di Renzi e Calenda, fa parte dello stesso gruppo politico al Parlamento europeo. Il presidente francese ha fatto una manovra antidemocratica, ha svuotato il Parlamento della sua funzione, cioè quella di legiferare”, dice Stefano Cecchi, sindaclista Usb.

La riforma voluta da Macron è passata attraverso un progetto di legge che è stato votato dall’Assemblea con la fiducia, meccanismo legislativo previsto dalla Costituzione all’articolo 49.3 per le leggi finanziarie e di finanziamento della previdenza sociale. “Così il presidente francese ha decretato l’innalzamento dell’età pensionabile di 2 anni – ha sottolineato Cecchi –. Sono 2 anni di vita rubati ai lavoratori. Qualcuno dirà che in Italia andiamo in pensione a 67 anni. E' vero, ma è colpa dei sindacati complici, Cgil, Cisl e Uil, che in quel famoso dicembre 2011 sono stati zitti, quando dalla sera alla mattina il governo ha innalzato l’età pensionabile. Ecco perché bisogna portare avanti insieme le proprie battaglie. Quando è unito, il sindacato è forte, fa il suo lavoro e non lo scendiletto del governo. Solo cosi si può lottare e manifestare la solidarietà ai lavoratori e ai cittadini francesi”.

Quella di stamattina non è l’unica azione di protesta promossa a Firenze da sindacato di base e francesi residenti nel capoluogo toscano. Sabato mattina alle 11 torneranno sotto il consolato francese a manifestare contro la riforma pensionistica e il Governo Macron.

“Questa è una lotta per la democrazia, perché questo articolo 49 comma 3 nasconde una sorta di monarchia presidenziale che non si può accettare. Noi francesi non vogliamo questa riforma. È una violenza da parte di Macron. Siamo qui per manifestare e abbiamo trovato la solidarietà del popolo italiano nella lotta di tutti i lavoratori. Organizzeremo un’altra manifestazione contro questa riforma e contro Macron sabato prossimo. Il presidente francese non ha la maggioranza in questo momento, a lui non interessa per niente la democrazia”, dice Charles, studente presso l’Istituto universitario europeo di Firenze.

La difesa del welfare è al primo posto per i sindacalisti di Usb, che hanno deciso di stare al fianco del popolo francese. “La lotta in difesa delle pensioni contro la riforma che vuole Macron è un tassello di una lotta più ampia. È una battaglia che noi Usb - aggiunge Dario Furnari -, stiamo portando in solitudine in questo Paese. Ed è la lotta in difesa del welfare. Aumentare l’età pensionabile significa rubare anni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Perciò siamo qui in solidarietà di tutto il popolo francese che in questi giorni sta lottando con grande dignità. Saremo qui anche sabato mattina in difesa del welfare e delle pensioni. L’Italia è un Paese un po’ diverso dalla Francia, ma è sempre nello stesso solco del paese d’oltralpe. È il governo dell’Unione europea, del liberismo, di politiche che tagliano diritti, tagliano il salario, il welfare a vantaggio dei profitti dei privati”.

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