rotate-mobile
Cronaca

Piazzale: protesta lunga 120 metri, "Tutto ciò che vedi è in vendita"

I movimenti fiorentini hanno 'oscurato' il panorama con un mega striscione. Un presidio contro la svendita del patrimonio pubblico lanciato da "Abitare nella crisi"

Uno striscione lungo ben 120 metri a coprire uno dei panorami più suggestivi del mondo: Firenze vista dal piazzale Michelangelo. Sul mega ‘pannello’ una scritta a grandi lettere: “Tutto quello che vedi è in vendita”. E nel panno c’è anche lo spazio per la mega traduzione in lingua inglese. Così, per far capire a tutti quello che sta succedendo. Tra l’italiano e l’inglese un intermezzo polemico diretto al sindaco della città: “Matteo Renzi adesso basta”. In questo modo i comitati e i movimenti fiorentini hanno aderito ieri alla giornata nazionale contro la svendita del patrimonio e dei beni pubblici lanciata da “Abitare nella crisi” (abitarenellacrisi.noblogs.org). Al piazzale Ornella De Zordo di perUnaltracittà, i comitati per l’acqua pubblica, i No tunnel Tav, i Cobas, Firenze bene comune.

Di seguito la lettera che ha accompagnato la manifestazione dei movimenti:

“Firenze è ormai una città per pochi, una città che sta subendo da anni, in maniera coerente ed inesorabile, una mutazione degenerativa. Ben poco c'entra il caso, in questa trasformazione forzata, pianificata lucidamente e portata avanti con costanza, prescindendo da nomi e volti degli esecutori materiali. “Pochi” sono quelli che di Firenze hanno diritto a godere, soprattutto turisti facoltosi, e quelli che godono a loro volta del flusso economico creato dai primi. Essi necessitano di una città tirata a lucido, senza alcun neo.

Ciò di cui essi hanno bisogno è un appoggio istituzionale tale da garantire, in accordo a quella che Italia è la prassi, un flusso continuo di denaro dalle casse pubbliche a quelle private. Alle amministrazioni pubbliche, quindi, spetta il ruolo di coordinare i bisogni dei molto influenti “pochi” e di prendere le decisioni necessarie a soddisfarli, a scapito di tutti gli altri: privatizzazione dei servizi, svendita del patrimonio pubblico, opere pubbliche inutili e dannose, campagne contro il degrado, sfratti, sgomberi, prezzi impossibili e chi più ne ha più ne metta. Modificazioni indelebili sul volto della città, che la deformano, che la rendono un incubo per i suoi stessi abitanti.

E gli incubi non concedono alternative, se non uscirne: allontanandosi dalla città, per esempio, preferendole un hinterland alienante costruito su misura, oppure impegnandosi per trasformarla in senso opposto. Di fronte alle evidenti difficoltà che permangono in questo senso, resta forte la consapevolezza che “essere” il territorio dona una legittimità di opinione e d'azione irraggiungibile per qualsiasi amministratore. La difesa della comunità e di ciò che le appartiene, che va ben oltre la materialità delle singole vertenze, ha bisogno di percorrere altre vie nel momento in cui si scontra con il solito muro di sordità istituzionale. Per questo motivo la risposta corale dei singoli e delle realtà che si battono ogni giorno contro il saccheggio della città non permette alternative, ed assume i tratti di una promessa: Firenze deve tornare di tutti!”

Presidio al Piazzale Michelangelo "Firenze città in saldo"


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piazzale: protesta lunga 120 metri, "Tutto ciò che vedi è in vendita"

FirenzeToday è in caricamento