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Cronaca

Permessi di soggiorno, la Cgil in piazza: "No alla sovrattassa"

Presidio in via Cavour: i sindacati avevano vinto il ricorso ma il governo ha chiamato il causa il Consiglio di Stato. Sentenza il 13 ottobre

Prosegue la battaglia dei sindacati contro la sovrattassa sui permessi di soggiorno per i cittadini stranieri (da 80 fino a 200 euro): la Cgil e il patronato Inca Cgil della Toscana hanno organizzato per oggi un presidio davanti alla Prefettura: “I cittadini stranieri che incontriamo ogni giorno hanno diritto a un atteggiamento coerente, ad una normativa chiara e in linea con quanto a loro dovuto secondo il diritto nazionale ed europeo. C'è la necessità di far sentire la voce di tutte queste persone che si affidano a noi con fiducia e che affianchiamo nelle loro pratiche di soggiorno. Ci muoveremo perché la nostra voce sia anche la loro voce e lotteremo insieme per superare questo scoglio e portare avanti i diritti dei lavoratori e dei cittadini stranieri in Italia. Richieste legittime non si fermano di fronte ad interlocutori sordi”, dicono Maurizio Brotini di Cgil Toscana e Giorgio Cartocci di Inca Cgil Toscana.

Sui permessi di soggiorno, il ricorso di Cgil e Inca nazionali aveva ottenuto l’annullamento dei contributi definiti "sproporzionati" pagati dai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. Tutto grazie a una sentenza della Corte di Giustizia Europea sui principi di uno Stato che rispetta e non discrimina i cittadini stranieri. 

Tuttavia, il governo si è opposto e il 14 settembre il Presidente del Consiglio di Stato ha deciso l’accoglimento della richiesta cautelativa di sospensione degli effetti della precedente sentenza, rinviando la trattazione collegiale alla udienza del 13 ottobre 2016. Il Ministero dell’Interno ha emanato una circolare alle Questure per il ripristino del versamento delle somme a titolo di ulteriore contributo.

Il 13 ottobre prossimo ci sarà quindi la prima udienza davanti al Consiglio di Stato: sarà l’occasione, dicono dalla Cgil, "per sostenere ancora le motivazioni del ricorso contro il contributo di soggiorno come violazione dei diritti dei migranti regolarmente soggiornanti in Italia e come violazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea. La Commissione Europea sarà aggiornata sulla battuta d’arresto degli ultimi giorni, nonché sull’ulteriore decisione di estendere il pagamento del contributo di soggiorno anche ai minori".

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