In centinaia al Duomo al presidio di solidarietà per Mimmo Lucano dopo la condanna / FOTO
Presenti cittadini comuni e famiglie con bambini, c'è anche una delegazioni di lavoratori Gkn: "Colpevole del reato di solidarietà"
In centinaia al Duomo, nel tardo pomeriggio di oggi, al presidio di solidarietà nei confronti di Mimmo Lucano, dopo la condanna in primo dell'ex sindaco di Riace, arrivata ieri dal tribunale di Locri, a 13 anni e 2 mesi di reclusione.
In piazza cittadini comuni, famiglie con bambini piccoli e anche una delegazione dei lavoratori della Gkn, con l'ormai inconfondibile strisione 'Insorgiamo'. Tra i tanti cartelli, uno su tutti: 'Mimmo Lucano colpevole del reato di solidarietà', con l'hashtag #iostoconmimmo.
Oppure: 'Mimmo Lucano come Patrick Zaki', lo studente dell'ateneo bolognese detenuto senza giusto processo nelle carceri egiziane da oltre un anno, 'L'accoglienza non è reato', 'Abbiamo la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste' (citazione di Martin Luther King).
E poi: 'I reati della Calabria sono corruzione, 'Ndrangheta, povertà, non certo l'umanità'. Le medesime parole che la megafono dice Miriam Amato, ex consigliera comunale di Potere al Popolo e ora sindacalista Usb: "Mimmo Lucano - dice Amato, calabrese di origine ma lungo tempo ormai in città - fa quello che è scritto nella nostra legge fondamentale, la Costituzione. La vita di Mimmo dimostra come abbia dato tutto se stesso per cercare di creare una comunità migliore, senza guadagnarci un euro. Quella che arriva con questa sentenza non è giustizia, è una vergogna, siamo tutti Mimmo Lucano".
Poi un coro con i lavoratori Gkn che coinvolge tutta la piazza, sulla scia di quelli che vengono intonati alla manifestazioni contro i licenziamenti allo stabilimento di Campi Bisenzio: 'Non toccatelo, giù le mani da Mimmo, che fatica che ti chiedo, oggi devi protestar, allora avanti a solidarizzare, tutte le settimane sarò vicino a te e non c'è resa, non c'è rassegnazione, ma solo tanta rabbia che cresce dentro me'.
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