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Cronaca

La denuncia: "Garza lasciata in pancia dopo il parto". La replica dell'Asl: "Quell'intervento non risulta"

La denuncia di una donna e la replica dell'azienda sanitaria

"Il mese dopo il parto è stato un calvario. I problemi sono iniziati subito dopo, quanto ho avuto l’emorragia che mi è stata tamponata con alcune garze. Qualche giorno dopo sono stata dimessa", ma circa un mese dopo, siamo a fine agosto, la situazione sarebbe precipitata, mentre la donna era per alcuni giorni in vacanza con il compagno nella provincia di Bergamo.

"Non camminavo più e così il mio compagno mi ha portato d’urgenza al pronto soccorso di Bergamo. I medici si sono accorti che avevo una garza nell’utero e l’hanno tolta. Ho il referto dell’ospedale che testimonia tutto". Così ha denunciato il fatto sulle pagine de La Nazione, alcuni giorni fa, una donna di Poggio a Caiano, in provincia di Prato.

La donna, riporta La Nazione, avrebbe denunciato tutto al comando provinciale dei carabinieri, su indicazione del proprio legale. "Ho fatto denuncia perché voglio sapere come sono andate le cose", le parole della donna riportate dal quotidiano.

Oggi, mercoledì 17 luglio, è arrivata la replica dell'Azienda Usl Toscana Centro.

“Il caso è stato esaminato da un gruppo multidisciplinare che ha analizzato i diversi aspetti clinici. Non è stato rilevato che la signora sia stata sottoposta ad intervento di chirurgia addominale effettuata nell’occasione riportata negli articoli pubblicati. Dopo il parto, avvenuto presso l’ospedale Santo Stefano (di Prato, ndr), la signora ha incontrato più volte e regolarmente il team di ostetricia e ginecologia che resta sempre a sua disposizione. L’Azienda - si legge nella nota diffusa -, prende atto delle affermazioni espresse negli articoli e, come doveroso, ha già avviato un approfondimento attraverso una specifica indagine interna che coinvolgerà l’ospedale a cui la signora si è rivolta per appurare ogni aspetto della vicenda e poter giungere ad una analisi veritiera dei fatti. Al momento non è pervenuta alcuna comunicazione da parte degli organi competenti. L’Azienda Sanitaria resta comunque a disposizione qualora se ne presenti  la necessità”.

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