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Cronaca Rifredi / Via Panciatichi

Via Panciatichi: le associazioni delle bici si spaccano sulla nuova ciclabile

E' lunga 1,8 km ed è costata 140mila euro. Collegherà Rifredi con la zona industriale del Pignone, ma all'associazione a Città Ciclabile non piace: "E' un tratto inutile"

“Signor sindaco, a noi non piace essere preso in giro, ci avevate convocato, abbiamo illustrato le nostre esigenze ed oggi siamo qui ad inaugurare una pista ciclabile scollegata dalla rete cittadina, quindi senza senso, inutile”. “Non è vero, è stato fatto tutto quello che era possibile fare qui in questo pezzo di città, considerando le caratteristiche specifiche della zona e delle strade”. Un botta e risposta tra un cittadino ed il sindaco di Firenze Matteo Renzi? No, non proprio; piuttosto la schermaglia verbale tra due esponenti di due associazioni che da anni si battono per l’uso della bicicletta in città: Città Ciclabile e Firenze in Bici. Sì perché questa mattina, Renzi, ha inaugurato un nuovo tratto ciclabile lungo un chilometro e 800 metri, tra via Panciatichi, angolo con via Pancaldo, fino a via Fanfani. L’area è quella che gravita attorno alla stazione ferroviaria di Rifredi e del Nuovo Pignone. Costo dei lavori 140mila euro, comprensivi anche di un catrame color rosso (conglomerato bituminoso colorato ed inerti di porfido rosso), senza ricorrere quindi all’uso di vernici. Una soluzione che, a sentire i tecnici del Comune, non solo è più sicura per i ciclisti ma farà risparmiare denari alle casse comunali. Il catrame colorato infatti migliora l’aderenza, che diminuisce nella vernice soprattutto in caso di pioggia.  Inoltre questo tipo di ‘pavimentazione’ non ha bisogno di continue rinverniciatura per mantenere il colore rosso vivo della pista, di conseguenza diminuiscono i costi per le opere di manutenzione del manto stesso. “Una pista ciclabile molto importante – ha affermato Renzi – perché consente di collegare la stazione di Rifredi con il polo industriale e in prospettiva si avranno ulteriori collegamenti con il Polo universitario di Sesto Fiorentino e con il nuovo Palazzo di Giustizia. Avere più piste ciclabili non è importante solo per i ciclisti ma anche per una città che vuole essere veramente europea”.

Da una parte la pista dall'altra il marciapiede ciclabile

Tutti d’accordo? Nemmeno per idea. Il sindaco Renzi non fa in tempo a tagliare il nastro che c’è già chi non è in sintonia con le scelte di Palazzo Vecchio. Se l’inaugurazione della nuova lingua rossa dedicata agli amanti dei pedali soddisfa l’associazione Firenze in Bici, non accontenta per nulla l’altra associazione fiorentina delle due ruote, Città Ciclabile Onlus. “E’ un nuovo pezzo di ciclabile nel nulla” afferma Franco Facchinelli, membro del consiglio direttivo della Onlus. “E’ una lingua di asfalto rosso che parte da un punto ben preciso e si ferma a meno di 2 chilometri in direzione nord; un tratto completamente scollegato con il resto della rete ciclabile, come del resto gran parte dei tratti qui a Firenze”. Il punto su cui ribatte Facchinelli è l’inutilità di un infrastruttura che rischia di perdersi nella rete stradale, tra incroci ritenuti pericolosi, marciapiedi stretti, spesso condivisi con i pedoni, e la scarsa illuminazione. Come dire, una lingua rossa nel bel mezzo del deserto. “Il problema vero – continua il consigliere di Citta Ciclabile – è che a Firenze ci sono tanti tratti dedicati alle piste ciclabili, ma spesso sono scollegate, separate. Il vero tema che portiamo avanti noi da anni è quello della costruzione di una vera e propria rete per la bici, così da implementare veramente, perché efficace e messa in sicurezza, la cultura della bicicletta, sia per gli studenti che per chi va a lavorare”. Cosa c’è allora qui che non va? “Questo nuovo tratto (via Panciatichi – via Fanfani), non si collega con viale Morgagni, ed è questa la vera pecca di questo lavoro. Noi avevamo chiesto di rispettare le cartine che descrivono i progetti per la rete ciclabile. Sulla carte del Comune il tratto che collega Morgagni con la stazione di Rifredi è tratteggiato come via della bici, nella pratica la pista ciclabile parte da via Panciatichi, angolo via Pancaldo; si può arrivare anche a Morgagni certo, dopo aver attraversato però più di uno stop pericoloso ed il sottopasso di Rifredi a fianco delle macchine. Altrimenti si fa il marciapiede e si fa lo slalom tra i pedoni”. In effetti via Pancalo sembra uno spartiacque. Svoltando a destro, tenendoci la stazione alle spalle, inizia la pista ciclabile; guardano a sinistra, invece inizia il classico marciapiede. Da lì di ciclabile c’è solo il cartello stradale azzurro con il simbolo a due ruote. “Vedi – continua Facchinelli – c’è il cartello, ma in definitiva è un marciapiede. Quindi da un marciapiede si passa alla pista ciclabile, senza alcuna strategia e dimensione di rete. Noi negli incontri che hanno preceduto i lavori lo abbiamo detto in tutte le salse che la priorità era quella di collegare il nuovo tratto con i percorsi limitrofi. Così non è stato fatto. A Firenze ci sono 35 chilometri circa di piste ciclabili; non sono poche. Il problema è che non sono raccordate tra loro. E’ questa la vera sfida, renderle parte di un percorso unico”.
 

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