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Cronaca

Vino: "Una pioggia può cambiare molto. La vendemmia sarà anticipata"

Il presidente del consorzio Chianti Colli Fiorentini: "La qualità dell'uva è ottima, ma c'è il pericolo animali"

"E' difficile fare previsioni perché con una pioggia in più il quadro cambierebbe notevolmente". L'acqua è la vera grande assente del momento. Fiumi e laghi prosciugati, boschi che bruciano, coltivazioni secche e in malora o a serio rischio. Fra questi ci sono anche i vigneti: per capire la situazione abbiamo sentito Marco Ferretti, presidente del consorzio Chianti Colli Fiorentini.

Presidente, qual è la situazione? La vendemmia rischia di essere compromessa?

"In generale ci vorrebbe tanta acqua, ma in questo momento è talmente tanto secco che una buona pioggia, e quindi non un fenomeno estremo, potrebbe dare comunque un'annata buona, anche se difficoltosa, soprattutto se piovesse a metà di agosto. Le uve infatti sono sane e di ottima qualità, non hanno avuto attacchi particolari da parassiti".

Quali conseguenze ha provocato la siccità sulle vigne?

"L'unico problema è quello del chicco molto piccolo: non essendoci sostanze liquide la piante ha difficoltà a mettere acqua all'interno. Ma siamo ancora speranzosi, anche se le previsioni meteo non ci incoraggiano". 

E' vero che in quasi tutte le zone le uve sono molto avanti nella maturazione?

"Sì, la pianta ha portato avanti velocemente il grappolo perché l'invaiatura (il processo durante il quale la buccia cambia il colore e all'interno dell'acino entrano i succhi e la parte zuccherina) è iniziata di media 15 giorni prima. Da quel momento ci sono 40-50 giorni per andare a vendemmiare. Ci sarà ovunque una vendemmia anticipata".

Ci sono altri rischi che corrono i vigneti da qui in avanti?

"Temo che ci sarà la stessa problematica del 2017 quando ci fu estate molto secca: gli animali di solito vanno a mangiare uva, una delle poche cose che gli rimane. Non avendo pozze d'acqua cercano i vigneti. Sono soprattutto cinghiali e caprioli, almeno nei nostri territori. Gli animali sono disposti a tutto pur di arrivare all'uva, ci danno una bella pressione. E succede anche nei terreni recintati: per loro è una questione di vita o di morte".

Si è parlato anche della difficoltà nell'approvvigionamento delle bottiglie di vetro come effetto della crisi ucraina. Qual è la situazione?

"Le difficoltà permangono, ma sono più per le bottiglie particolari che per quelle standard. Una bottiglia non comune può non arrivare prima di sei mesi dall'ordinazione perché mancano i materiali per la produzione del vetro. E' un problema di tempi, ma anche di costi: per l'acquisto delle bottiglie ci sono stati aumenti fino al 30%".

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