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Cronaca

In Toscana arriva la pillola anti-covid, ma non è per tutti

Il farmaco potrà essere somministrato solo alle persone positive con alto rischio di peggioramento

In Toscana arriveranno domani, 4 febbraio, le prime 800 confezioni, monodose, di Paxlovid la pillola di Pfizer anti-Covid da prendere a casa. Saranno consegnate al centro di stoccaggio del Meyer, e saranno somministrate solo per le persone positive ad alto rischio di peggioramento della malattia.

Dopo il via libera di Ema e di Aifa, il commissario straordinario per l’emergenza, il generale  Paolo Francesco Figliuolo, ha siglato un contratto con la casa farmaceutica americana per la fornitura di 600mila trattamenti nel corso del 2022, che saranno progressivamente distribuiti alle Regioni e alle Province Autonome a partire da domani.

Come funziona la pillola anti-covid di Paxlovid

Il nuovo antivirale, in grado di prevenire l’aggravarsi dei sintomi e il ricovero nel 90% dei casi, non sarà a disposizione di tutte le persone contagiate, ma solo di quelle più a rischio di sviluppare sintomi gravi della malattia o di chi non può vaccinarsi per problemi di salute. La cura durerà cinque giorni e su prescrizione del medico.

Il Paxlovid è al momento l‘unico antivirale anti-Covid per via orale approvato dalle autorità europee. Si tratta di un farmaco da somministrare il prima possibile, dopo il contagio, entro 5 giorni massimo dall’insorgenza dei sintomi e dal tampone positivo, in modo da rallentare la replicazione del Coronavirus all’interno dell’organismo.

Giani: "Non sostituisce il vaccino"

“È un’ottima notizia. È un farmaco innovativo e utile, che non sostituisce però il vaccino, che rimane il principale strumento di prevenzione contro il virus - commenta il presidente Eugenio Giani -. Sulla base dei test effettuati il vantaggio di questo medicinale è che può essere preso a casa, anche se non è per tutti i contagiati, riducendo in modo significativo il ricovero in ospedale. Anche in questo caso faremo la nostra parte - prosegue - senza comunque venire meno a quello che riteniamo di fondamentale importanza e prioritario come continuare a spingere sulla somministrazione di prime, seconde e terze dosi”.

“L’arrivo del nuovo farmaco amplia l'armamentario terapeutico a nostra disposizione, consentendoci di curare meglio i sintomi della malattia determinata dal virus  - spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini -. E’ una cura che può essere effettuata a domicilio, riducendo il rischio di ospedalizzazione e di mortalità soprattutto negli adulti più fragili. Seguiremo con la massima attenzione l’evolversi di questa preziosa opportunità che la scienza ci offre, fermo restando che il vaccino è l’arma più efficace, per proteggersi al meglio dal virus”.

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