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Cronaca

"No al concorso truffa": Pelù al fianco degli insegnanti

Post su Facebook del noto cantante fiorentino: "Centinaia di insegnanti mi scrivono disperati"

"No al concorso truffa". Piero Pelù si schiera accanto agli insegnanti nella protesta contro il prossimo 'concorsone' di fine aprile. Il noto cantante fiorentino, storica voce dei Litfiba, ha pubblicato su Facebook un post molto duro nei confronti del governo.

"Centinaia di insegnanti mi scrivono disperati per informare che lo Stato sta per licenziare con un concorso trabocchetto migliaia di professori che il loro ruolo se lo sono guadagnato con anni di sacrifici onesti. Lo Stato fa e disfa fregandosene della Costituzione", scrive Pelù sulla propria pagina.

I precari abilitati all'istruzione in Toscana sono circa 5mila (in tutta Italia molti di più). Nonostante l'abilitazione dovranno partecipare ad un nuovo concorso per avere la cattedra. Gli insegnanti stanno protestando contro governo e ministero dell'istruzione, chiedendo che il concorso sia annullato e che vengano fatti valere titoli e abilitazione già acquisiti.

"Telebalilla non informa i cittadini delle scorrettezze in atto nella scuola - prosegue Pelù nel suo post, che ha superato i 12mila 'mi piace' -, tace sul referendum scomodo del 17 Aprile (quello sulle Trivelle, ndr), insabbia gli scandali delle banche di area renziana". Poi, una dura stoccata ai 'colleghi' aritisti: "Troppi se ne fottono per interesse".

"Telebalilla invita il figlio del mafioso Riina a parlare del suo amoroso padre mentre migliaia di insegnanti stanno per perdere il lavoro raggirati da questo governo. Ma tranquilli la ripresa c'è: ripresa di dittatura", conclude il cantante, con riferimento alla serata-intervista che RaiUno ha dedicato a Salvo Riina, figlio del boss e come il padre già condannato per associazione mafiosa.

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