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Cronaca

Piazza Signoria: i sopravvissuti al tumore inaugurano il primo Dragon Boat italiano / FOTO

Sono arrivate oltre 4mila persone provenienti da tutto il mondo. La sfida delle canoe sull'Arno, primo fiume italiano a diventare la cornice di questo sport

Circa 4mila persone sopravvissute al tumore al seno sono arrivate a Firenze per partecipare al primo Dragon Boat italiano. Un popolo, rigorosamente in rosa, festoso e felice ha invaso le strade del centro storico (da Piazza Pitti a Piazza della Signoria) per inaugurare la prima edizione italiana della regata contro il tumore al seno. Da oggi sull'Arno si sfideranno le canoe che vedono la partecipazione di un team composto da 30 persone. 

Molte donne ma anche qualche uomo (perché il tumore al seno colpisce anche il 'sesso forte') hanno animato le vie della città. Sono arrivate 70enni provenienti dall'altra parte del mondo (dalla Tasmania) e poi tantissime canadesi. "E' la prima volta che vengo a Firenze, è bellissima, sono emozionata", racconta una 60enne arrivata dal Paese dell'acero. 

Il team italiano più numeroso è quello delle 'Dragonette di Torino'. "Oggi siamo in 35, ci alleniamo 3 volte alla settimana", spiega una delle donne della squadra. Si riconoscono perché indossano una cresta colorata. Le romane invece si sono presentate in Piazza Pitti vestite da cuoche, loro sono circa una ventina.

Tantissimi applausi e cori per il dottor Don McKenzie, il fondatore del Dragon Boat. McKenzie 20 anni fa scoprì che l’attività del canottaggio è una tipologia di riabilitazione alternativa e fuori dagli schemi tradizionali per le operazioni al seno. "Ho assistito a cerimonie di inaugurazione delle Olimpiadi ma oggi siete veramente bellissimi", ha detto il medico. Molto commesso l'assessore allo sport Andrea Vannucci che ha accolto il popolo 'in rosa'. "Siamo orgogliosi di essere qui, ci abbiamo messo tre anni per farvi arrivare a Firenze - ha detto Vannucci -. Noi parliamo lo stesso linguaggio, il linguaggio del cuore. People has the power to change the world e make the world better (le persone hanno il ptere di cambiare il mondo e di renderlo un posto migliore)". 

E' stata Lucia Ranieri, fondatrice di Firenze in Rosa Onlus, a convincere McKanzie a portare il festival a Firenze. "Il nostro desiderio è coinvolgere l’intera città in questa straordinaria manifestazione - ha detto Ranieri - che vede la partecipazione di migliaia di donne provenienti da tutto il mondo e che costituisce non solo un momento di sensibilizzazione sul tema del tumore al seno, ma anche di diffusione di un messaggio di speranza e di rinascita, grazie alla testimonianza di chi è riuscito a superare la difficile prova del cancro o lo sta combattendo senza arrendersi".

Se ne vedranno delle belle tra oggi e domani alle Cascine anche se la regata non è competitiva.

Piazza Signoria: i sopravvissuti al tumore inaugurano Dragon Boat

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