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Cronaca

Piazza Repubblica, flash mob per i cinghiali: "No ad un'inutile strage"

Tra i firmatari dell'appello Dacia Maraini, Franco Battiato, Giorgio Panariello, Stefano Bollani: "No alla legge Remaschi: la Toscana diventa zona di guerra e non si risolve il problema"

"I boschi e le campagne della Toscana sono un bene comune, non una zona di guerra a disposizione dei cacciatori". Artisti e intellettuali si mobilitano contro la caccia ai cinghiali, contro la quale Ieri, in piazza della Repubblica, è andato in scena un falsh mob, dopo l'appello che ha visto tra i firmatari Dacia Maraini, Franco Battiato, Giorgio Panariello, Stefano Bollani, Susanna Tamaro, David Riondino. La petizione contestare la legge Remaschi, in corso di approvazione in consiglio regionale, "che con l’alibi della cosiddetta 'emergenza ungulati' darebbe il via libera ad un abnorme piano triennale di abbattimenti: 250mila fra cinghiali e caprioli".

"È assurdo affidare la soluzione del problema a chi lo ha creato - spiega Marco Vichi -. Fino agli anni '60 i cinghiali erano solo in Maremma, sono stati i cacciatori a importare animali più grossi e prolifici dall'est. Con questa legge non potremmo più passeggiare tranquilli ma dovremmo fare attenzione a schivare proiettili di lunga gittata, grandi come una mano. Di recente mi sono trovato a camminare nel Chianti con due amici: a un certo punto siamo incappati in una battuta di caccia al cinghiale, ci siamo dovuti buttare a terra per ripararci".

“La campagna toscana – dicono i firmatari dell'appello –, diventerebbe un allevamento a cielo aperto, con libertà di sparo per i cacciatori". "Non sono in assoluto contro la caccia - aggiunge Terzani -. Ma se c'è un problema ungulati, la strada migliore è ristabilire l'equilibrio naturale, per esempio reintroducendo predatori e vietando assolutamente il foraggiamento". L'associazione Gabbie Vuote propone, tra le altre cose, dissuasori ottici e sovrappassaggi per evitare incidenti stradali e somministrazione di contraccettivi.

Piazza della Repubblica, flash mob in difesa dei cinghiali

I firmatari ricordano anche che quest'anno, a causa della caccia, tra il 2 settembre e il 26 dicembre 2015, ci sono stati 13 morti e 52 feriti (di cui 13 non cacciatori). Più di 100 morti l'anno negli ultimi 8 anni, compresi bambini, oltre a cani e altri animali domestici. I firmatari chiedono quindi di sospendere l'iter della legge e discutere nuove soluzioni per risolvere il problema.

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