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Cronaca Centro Storico / Piazza dell'Indipendenza

Piazza Indipendenza: l'invasione dei bus tra inquinamento e rumore

Dopo la pedonalizzazione del Duomo il transito dei bus Ataf è aumentato. Una residente: "Qui non respiriamo più ed il rumore è assordante"

“Qui non si respira più, così spesso il pomeriggio prendo e vado a passeggiare Montemorello, per cercare un po’ di aria buona”. Ottaviana Manuali abita in via Ridolfi, a Firenze; piazza dell'Indipendenza per intenderci. Quando può, ‘scappa’ dal suo pezzo di città, perché non ne può più di inquinamento, rumore e vibrazioni. “Da quando il sindaco Renzi ha pedonalizzato il Duomo, questa zona è diventata la tangenziale degli autobus Ataf; qui c’è gente che non respira più ed il rumore è assordante”. Tanto che la signora Manuali è pronta a depositare un esposto alla Procura della Repubblica per cercare di far cambiare le cose. Sola, senza l’appoggio di nessuno. Lo storico comitato di piazza Indipendenza, scioltosi una ventina di anni fa, si è ricostituito sotto la spinta dei problemi legati alla pedonalizzazione e le paure per l’edificazione di un nuovo parcheggio sotterraneo proprio sotto la piazza. Negli ultimi mesi, tuttavia, pare abbia perso un po’ di spinta, un po’ di benzina, e si sarebbe sfilaccicato.

“Io non mi do per vinta, così ho deciso di presentare un esposto per cercare di far diminuire il transito dei bus. Voglio che si faccia luce sui circa 1600 autobus che transitano e gravitano ogni giorno in questa zona. Qualcuno mi deve dire quali rischi corriamo noi residenti, sia per quel che riguarda l’inquinamento atmosferico sia per quello acustico e se sia possibile intervenire per trovare soluzioni diverse”. In effetti di lì i bus gigliati non mancano e non passano di certo inosservati. Solo in via Ridolfi è posta la fermata per sette corse: 1 – 6 – 11 – 12 – 14 – 17 – 23. Tutte linee scoppiettanti, di un certo peso per la circolazione cittadina, con volumi di traffico notevoli per l’utenza che accontentano. Ma non è tutto: la piazza si trova al centro di una delle zone nevralgiche per la circolazione cittadina, tra vetture private e mezzi del servizio pubblico. Da una parte infatti troviamo le tratte Ataf di via XXVII Aprile e via Ridolfi, dall’altra tutto il carico di viale Spartaco Lavagnini. “Io ormai la chiamo la Striscia di Gaza”, racconta amara Ottaviana.

“Non sono contro la pedonalizzazione, anzi credo sia stata un’opera meritoria. Quello che non accetto assolutamente sono le modifiche alla circolazione che non sono state distribuite in maniera sostenibile ed equa in città. Tutto si è concentrato qui, sopra le nostre spalle e la nostra sopportazione. Vorrei ricordare che Matteo Renzi, proprio perché è il sindaco di Firenze, è responsabile anche della salute dei cittadini”.
Inquinamento, polveri sottili, ma anche sporcizia e senso di abbandono. Sì perché qui a smovere un po’ di rabbia cittadina non sono solo autobus e traffico ma anche il senso di una piazza che non c’è più, diventata ‘trasparente’, invisibile. Certo l’aumento esponenziale dei bus può aver contribuito; ma c’è qualcosa di più e qui il dito è puntato dritto contro l’amministrazione di Palazzo Vecchio.

“Qui il Comune vuol fare un parcheggio – afferma ancora Ottaviana Manuali – e noi residenti non lo vogliamo. Non vorrei che per questo contenzioso storico piazza Indipendenza sia stata abbandonata, perché francamente di questo si tratta: abbandono”. La lista per la signora Manuali è lunga: la sporcizia costante attorno al piccolo parco giochi per bambini, il continuo zig-zag tra i bisogni dei cani, i marciapiedi invasi da auto che oltretutto non potrebbero sostare, i vigili che nell’area scarseggiano e “non controllano”. Eppure a quanto pare i soldi del restyling ci sarebbero, e neppure pochi: circa un milione e ottocentomila euro. “Fu questa la cifra di cui parlò l’assessore alla mobilità Massimo Mattei, un anno e mezzo fa. Ci illustrò diversi progetti, anche della possibilità di interrare i bidoni della spazzatura. A patto che il Comune potesse fare, senza troppi problemi ed ‘intoppi’, il parcheggio sotterraneo. Il nostro fermo no al parcheggio però non è mai mutato, e di quei soldi guarda caso non si è più riparlato”.
 

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