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Cronaca

Arno: pescata una carpa amur di venti chili

Tirata su da Diego, 25 anni, scandiccese. Originaria dell'Oriente, è abbastanza rara in Arno, dove sta iniziando a 'prendere il posto' delle carpe autoctone

Diego ha 25 anni e fa il cuoco in un ristorante a Scandicci. Quando ha un po' di tempo libero - poco! - si fionda in riva d'Arno per dedicarsi alla sua grande passione: la pesca. Passione ripagata, visto che nei giorni scorsi, con sua grande sorpresa, ha tirato su una carpa da quasi 20 chili.

Si tratta di una pesca 'rara', non tanto per il peso - comunque notevole - ma perchè non si tratta di una carpa comune, la quale da adulta si attesta mediamente sui 12-13 chili ma di una carpa amur, o 'erbivora', originaria dell’Asia orientale e della Siberia e poi introdotta per la pesca sportiva in Europa e negli Stati Uniti.

La carpa amur non è granchè attestata in Arno a Firenze ma la sua presenza non desta ormai eccessiva sorpresa tra gli 'addetti al settore': da anni si assiste, infatti, in molti fiumi europei a un netto aumento di specie aliene. E l’Arno non fa certo eccezione: oggi al posto di tinche, lucci, anguille, cavedani, rovelle e lamprede, nelle sue acque nuotano soprattutto i pesci-gatto punteggiati, i siluri, i pesci persico. Mentre le carpe 'comuni' devono fare i conti con le sorelle maggiori, le 'erbivore', capaci di arrivare sino a 30 chili di peso.

La carpa amur si può notare anche quando fa salti spettacolari, perchè è spaventata. Gli esemplari più piccoli si nutrono di piccoli invertebrati e crostacei, mentre gli adulti principalmente di macroscopica vegetazione acquatica, consumando fino al loro peso in cibo ogni giorno. La crescita può essere rapida, raggiungendo 50 centimetri o più ogni anno. Gli individui sessualmente maturi si riproducono in alcuni grandi fiumi in presenza di forti correnti, producendo uova che vengono sospese nell’acqua.

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