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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Astori, la perizia smentisce l'autopsia: “Non morì nel sonno”

Forse avrebbe potuto salvarsi se fosse stato in una stanza con un'altra persona

Davide Astori “non morì nel sonno”. Così scrive il Corriere della Sera, riportando la notizia dei risultati della perizia medica consegnata nei giorni scorsi dai professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene.

Secondo quanto riporta il quotidiano di via Solferino, la perizia dei due professionisti smentisce l'ipotesi fatta dai medici che effettuarono l'autopsia sul corpo di Astori, il capitano della Fiorentina trovato morto nella camera di un albergo di Udine il 4 marzo scorso.

Dopo l'autopsia si parlò infatti di 'bradiaritmia': in sostanza secondo tale ipotesi il cuore del 31enne capitano viola avrebbe rallentato il battito fino a fermarsi.

Secondo Moreschi e Thiene non è andata però così. I due professori parlano al contrario di 'tachiaritmia': il cuore avrebbe accelerato improvvisamente i battiti, per poi arrestarsi improvvisamente.

“Secondo i periti Astori, che quella mattina era stato trovato esanime a letto, non sarebbe morto nel sonno e forse si sarebbe salvato se avesse condiviso la camera con qualcuno che poteva dare l’allarme”, scrive il Corriere. Sul caso la procura di Udine ha aperto un fascicolo a carico di ignoti.

La stessa procura di Udine ha poi trasmesso il fascicolo d'inchiesta sulla morte di Astori ai colleghi della procura di Firenze. Il fascicolo è stato aperto per omicidio colposo e contiene gli accertameni svolti finora dalla polizia giudiziaria di Udine. Altre indagini saranno effettuate dalla polizia giudiziaria di Firenze.

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