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Cronaca

Pedaggio Fi Pi Li, scontro totale Giani - autotrasportatori: "La protesta? Non ne vedo il motivo"

I camionisti pronti a bloccare la superstrada "a passo di lumaca". Sponda di Forza Italia: "I camionisti non sono un bancomat"

Altro che acqua sul fuoco. Semmai, benzina. "La protesta? Non ne vedo il motivo". Così il presidente della Regione Eugenio Giani replica seccamente, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri a Palazzo Sacrati Strozzi, sede della Regione, agli autotrasportatori intenzionati a bloccare la Fi Pi Li contro l'ipotesi di pedaggio, di cui da tempo si parla e ormai in dirittura d'arrivo.

"Gli interessi pubblici richiedono provvedimenti sui quali abbiamo la necessità di andare avanti, per i cittadini. Parliamo di un provvedimento che arriverà tra oltre un anno. Non vedo quindi il motivo di fare proteste", spiega il presidente. Nei giorni scorsi ha confermato che entro l'anno dovrebbe costituirsi Toscane Strade spa, la società in house, inizialmente al 100 per cento in mano alla Regione, che gestirà l'arteria stradale usata ogni giorno da 50mila veicoli e costantemente in uno stato da mettersi le mani nei capelli.

Il giorno precedente era stato il presidente di Cna Fita Toscana ad annunciare una "manifestazione a passo di lumaca" contro ogni ipotesi di pedaggio riservato a camionisti e mezzi pesanti (la superstrada resterà invece gratuita per le auto). Ieri è stato il presidente del trasporto merci di Cna Mariano Gagliano a rincarare la dose e a confermare la protesta, seppure senza, per il momento, indicare una data.

"Il pedaggio per i mezzi pesanti è una decisione che ci penalizza fortemente. Una scelta politica incomprensibile che colpisce l'intera categoria. Un pedaggio saremo disposti a pagarlo solo dopo che l'infrastruttura sarà stata migliorata, non prima", dichiara Gagliano, dando voce sostanzialmente alle posizioni di tutto il settore degli autotrasportatori.

La Regione, all'opposto, fa il ragionamento inverso: anche gli introiti che arriveranno dal pedaggio ai tir, grazie ad 'archi telematici', senza la necessità di installare caselli per non ostacolare la viabilità, serviranno a manutenere e rimettere a posto la strada. I camion, del resto, come noto, incidono molto di più sul deterioramento della strada.

Gli autotrasportatori attaccano Giani anche perché sostengono di non essere mai stati consultati - considerazione sulla quale il presidente della Regione non ha replicato - e, tra la promessa e la minaccia, assicurano che ogni aumento dei costi ricadrà sul consumatore finale, che si tratti di merci oppure di servizi, dal momento che la Fi Pi Li vede sul suo percorso "i più importanti poli economici, artigianali e industriali della nostra regione".

La Regione tira dritto, pensando ad un pedaggio che sarà inferiore del 30 per cento al balzello che si paga per un tratto simile sulla A11 Firenze - mare e forte anche del fatto che a molti automobilisti non dispiacerebbe una Fi Pi Li con meno camion (la previsione è che con l'introduzione del pedaggio, oltre ad avere più risorse per tenere in buone condizioni la strada, almeno il 10-15 per cento dei mezzi pesanti si sposti proprio sulla A11, oggi evitata grazie alla gratuità della superstrada).

La protesta a passo di lumaca che bloccherà mezza regione o quasi a questo punto si avvicina, anche se una data non c'è ancora. "I camionisti hanno ragione, non sono un bancomat per le casse pubbliche", la sponda del consigliere regionale di Forza Italia Marco Stella agli autotrasportatori. Ne vedremo delle belle.

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