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Cronaca

In arrivo il "pass vaccinale" per viaggiare: cosa bisognerà fare per ottenerlo

Il governo verso il varo del decreto. Nardella esulta per la riapertura di Pitti: "Ma per il turismo la pandemia è un vero disastro"

Il decreto del governo Draghi sulle riaperture dal 26 aprile potrebbe essere approvato già martedì o mercoledì. Oltre alla riapertura dei ristoranti in zona gialla anche a cena (ma solo all'aperto, almeno fino al 1° giugno) ci saranno anche le regole sul pass per gli spostamenti tra regioni. All'inizio potrebbe essere un semplice certificato medico che dimostri una delle tre condizioni richieste: vaccinazione, un tampone negativo nelle ultime 48 ore, avvenuta guarigione. 

Chi ottiene il pass avrà la possibilità di spostarsi liberamente nel territorio nazionale e accedere a determinati eventi (culturali, sportivi) riservati ai soggetti muniti di pass. Alcuni dettagli, come la tipologia di spostamenti consentiti o la validità, non sono stati ancora chiariti. 

Nelle settimane successive (con i tempi della burocrazia) l'idea sarebbe quella di far diventare il pass vaccinale una sorta di passaporto digitale. Tra le ipotesi c'è anche quella di una app con un codice Qr da esibire sul modello del pass europeo che Bruxelles intende attivare dall'estate.

Nei giorni scorsi era stato lo stesso sindaco di Firenze Dario Nardella a chiedere un'accelerazione sul pass vaccinale. La ripresa degli spostamenti è un'ipotesi caldeggiata in modo particolare dalle città d'arte che più stanno pagando il prezzo della crisi turistica. Dovremmo "accelerare la vaccinazione di tutti gli operatori del turismo, da chi lavora nelle strutture ricettive alle guide turistiche. E poi lanciare un piano strategico per le città d’arte", aveva sottolineato.

E dopo la conferenza stampa del presidente Draghi sulle riaperture la soddisfazione per la possibilità di svolgere l'edizione di Pitti Uomo in presenza: "Ringraziamo il ministro Luigi Di Maio per il suo interessamento e garantiamo massimo rigore sui protocolli di sicurezza sanitaria", ha commentato Nardella.

La ricetta per rilanciare il turismo, secondo Nardella, è dare ai sindaci "più poteri per governare il settore, ad esempio sugli affitti brevi o sulla tutela del tessuto commerciale di qualità e di tradizione, in modo da combattere gli effetti degradanti del turismo mordi e fuggi. E poi servono le missioni all’estero. Ne parlerò a breve col ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio: appena saranno riaperte le frontiere, credo che dovremmo promuovere le nostre città d’arte nel mondo con un grande gioco di squadra, coinvolgendo i sindaci delle città più importanti. Perché quando tutto ripartirà, dobbiamo essere preparati, altrimenti oltre al danno avremo la beffa", ha detto.

Ma quanto ci è costata la pandemia? "Se guardiamo le cinque principali città d’arte, Firenze, Roma, Venezia, Napoli e Milano, superiamo i 20 miliardi  Per non parlare del danno occupazionale che ci lasciamo dietro: il turismo è il comparto dell’economia che impiega per lo più giovani e donne. - conclude il sindaco - E quando finirà il blocco dei licenziamenti sarà un disastro".

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