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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Betori sicuro: "Papa Francesco a Firenze per il convegno delle chiese in Italia"

L'appuntamento storico è fissato per il novembre del 2015. Il nuovo pontefice "sarà nostro ospite della Chiesa e della città di Firenze", assicura l'arcivescovo fiorentino

Era tra i papabili, tornerà a Firenze da cardinale. L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori è stato uno dei nomi forti del conclave. Subito dopo Scola, il nome più gettonato della truppa italiana. Non è andata così, al soglio di Pietro è stato raccolto da un argentino, arrivato “quasi dalla fine del mondo”. Dalla Loggia della Benedizione Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, ha esordito con parole da focolare: “Fratelli e sorelle, buonasera”. Quel nome così potente, il richiamo alla povertà, la croce di ferro.

Nel conclave che ha eletto papa Francesco la Chiesa ha mostrato “la sua freschezza e la sua capacità di affrontare le svolte che la storia impone”. Né è convinto l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori all’indomani del conclave dove anche lui, per la prima volta, è stato protagonista. I cardinali, spiega l’arcivescovo di Firenze intervistato dall’emittente Radio Toscana, hanno saputo dimostrare “una grande serenità”, soprattutto nel particolare momento storico, “e anche un grande sguardo di speranza che ora si apre anche per la vita della Chiesa e direi per tutto il mondo”.

Betori non conosceva personalmente il cardinale Jorge Mario Bergoglio, ma avuto modo di apprezzarlo nei giorni che hanno preceduto il conclave: “ho avuto diverse occasioni di avvicinarlo e sono sempre stato trattato con fraternità da lui”, apprezzandone la “grande chiarezza, lucidità spirituale e pastorale nell’affrontare i problemi della Chiesa di oggi”. Proprio in quei giorni Bergoglio gli aveva confessato di non conoscere Firenze e Betori lo aveva invitato. “Poi, dopo che è stato eletto, quando i cardinali hanno espresso a lui la loro obbedienza – spiega l'arcivescovo –, mi sono preoccupato di ricordagli che un invito al papa per Firenze c’era già: nel novembre 2015 per il convegno delle chiese in Italia egli sarà nostro ospite della Chiesa e della città di Firenze”.

Un papa che fin dal primo contatto con la sua chiesa, anche a quella di Roma, ha mostrato “un profilo altissimo da un punto di vista spirituale, una grande sensibilità ecclesiale e missionaria, un’attenzione alle condizioni del mondo soprattutto dei più poveri” prosegue Betori per il quale il Pontefice “si è mostrato in tutta la sua umanità disarmante, ma allo stesso tempo ricca e anche con un preciso volto di spiritualità”.

Infine il nome Francesco, scelto dal nuovo papa, “un nome impegnativo nella storia della Chiesa”, secondo Betori “esprime anche il coraggio del nuovo papa, che non teme di mettere in rilievo anche nella scelta del nome il bisogno di sorreggere questa Chiesa nel nostro tempo attraverso la sua opera e l'opera anche di tutti noi”. Un nome che tocca il cuore, “sia il mio come umbro ovviamente legato particolarmente a Francesco, ma anche a tutta la Toscana perché Francesco ha rappresentato molto, sia con la sua persona che con i suoi figli, una presenza vivificante dal punto di vista spirituale e sociale per la nostra terra” conclude l’arcivescovo di Firenze.

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