Una messinscena? "La trovo un'insinuazione ridicola. Se non fosse ridicola sarebbe stato molto grave. Il fatto che io abbia potuto organizzare con i manifestanti una messinscena non so se fa più ridere o piangere. Invece, mi sembra una cosa piuttosto seria questo tipo di manifestazione". Inoltre "se avessi fatto una cosa del genere si sarebbe saputo dopo qualche minuto. Quello sì sarebbe stato uno scandalo e una vergogna per me e per la città. E' ridicolo".

Così il sindaco Dario Nardella, questa mattina, intervenendo su Rtl 102.5, torna sull'imbrattamento di Palazzo Vecchio di venerdì da parte di due Attivisti di Ultima Generazione ed replica alle ricostruzioni "complottiste" che girano da più parti, in particolar modo sui social.

Del resto, la coincidenza è stata davvero particolare: il sindaco girava un video da postare sui social proprio mentre alle sue spalle iniziava l'imbrattamento. "Era in corso un sopralluogo al restauro di alcune statue, per questo noi e i restauratori eravamo già sul posto", ha del resto replicato in tutte le salse Palazzo Vecchio.

VIDEO - Il momento in cui se ne accorge e corre verso Palazzo

Nardella, che dopo la condanna netta su Facebook ha poi aperto ad un dialogo, e forse ad un possibile incontro, con gli attivisti, che sono stati denunciati, ha comunque tenuto a sottolineare come esistano dei limiti. "Fino a quanto si può manifestare il proprio pensiero? Secondo me c'è un limite e danneggiare il patrimonio culturale è sicuramente un limite", sottolinea il primo cittadino.

"Non sono un eroe"

Quanto ai fotomontaggi, ai meme, al sarcasmo e all'ironia che hanno invaso il web sullo "scatto" di Nardella verso Palazzo Vecchio e sul "placcaggio" all'attivista, il sindaco la chiude con una battuta: "Io eroe? No, non mi sento un eroe. Credo di aver fatto quello che avrebbero fatto in molti. Quando vedi una cosa del genere, avverti un pericolo imminente e anche una ferita profonda e fai quel che ti dice il cuore. Palazzo Vecchio è la casa di tutti, è come se fosse anche casa mia. Quindi ho fatto ciò che sentivo di fare, ma non mi sento assolutamente un eroe".

Sul 'placcaggio', visto in tutta Italia (sul posto erano presenti dei giornalisti che erano stati avvisati da Ultima Generazione che ci sarebbe stato un 'blitz', ma nessuno sarebbe stato al corrente di quale sarebbe stata l'azione che gli attivisti avrebbero messo in atto) "non mi sono permesso di fare violenza su nessuno, non ne sarei capace. Ho solo cercato di bloccare un'azione, uno sfregio e una violenza su un simbolo della cultura. Ho detto e riconosciuto - ripete il sindaco -, che una figura come me, che veste i panni dell'istituzione, non avrebbe dovuto dire quelle parolacce. Ho agito d'impulso".

"No alle classiche sanzioni penali"

Infine, il primo cittadino tente ancora la mano ai protagonisti dell'azione di venerdì. "C'è un'indagine in corso, non spetta a me definire le sanzioni, ma non servono le classiche sanzioni penali, forse sarebbe meglio dire a questi giovani di iscriversi all'associazione degli 'Angeli del Bello', che ogni giorno puliscono le facciate dei palazzi storici da imbrattature e scritte che deturpano il nostro patrimonio. Sono un convinto ambientalista, quindi capisco benissimo le ragioni di alcuni movimenti, ma non è giustificabile attaccare l'arte, anche se solo simbolicamente, e quello di venerdì mattina poteva produrre anche danni seri. Non va bene, perché arte e natura - conclude -, sono due capisaldi della nostra esistenza". Il tema oggi sarà dibattuto in consiglio comunale, dove tornerà anche una questione politica molto spinosa: l'infuocato siluramento dell'assessora all'urbanistica Cecilia Del Re. Sicuramente non ci annoieremo.

Sul web spopolano i fotomontaggi sul sindaco supereroe / FOTO

Nardella apre agli attivisti e la destra va sulle barricate