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Cronaca

Monumenti imbrattati: "Chi danneggia pagherà". Il Ministero della Cultura sarà parte civile

Sangiuliano annuncia l'intervento nei procedimenti giudiziari: "I danni possono essere permanenti"

Non si fermano gli attivisti che protestano per l'emergenza ambientale. Dopo l'imbrattamento di Palazzo Vecchio, ieri un nuovo blitz a Roma, alla "Barcaccia" di piazza di Spagna. Vernice nera contro la fontana. E solite polemiche.

Un episodio, l'ennesimo, che ha provocato la reazione delle istituzioni. Il Ministro Sangiuliano in un'intervista al quotidiano "Il Messaggero" ha annunciato che da lunedì il Ministero si costituirà parte civile nei procedimenti giudiziari riguardanti le azioni degli attivisti "a Firenze, Roma, o altrove".

"Direi che ora basta. E basta anche con gli ammiccamenti. Chi imbratta, rovina, deturpa, deve pagare, anche i danni", ha affermato.

Parla un'attivista: "Unico modo che abbiamo per protestare"

Quello di Roma è "la goccia che fa traboccare il vaso", ha detto Sanguliano a "Il Messaggero", spiegando che "stiamo  studiando una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi".

Il Ministro svela anche di aver "chiesto a una commissione di esperti uno studio approfondito ma già posso anticipare" che "i danni possono essere permanenti". "Quelli che agiscono - ha concluso - sono vandali e basta. Non hanno nulla a che fare con la difesa dell'ambiente".

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