rotate-mobile
Cronaca

Caos giustizia, tutto da rifare: stop alla corsa "romana" di Viola e Creazzo

I magistrati fiorentini erano favoriti: l'inchiesta su Palamara e la bufera sul Csm azzerano tutto

Tutto da rifare. Il caso partito dall'indagine per corruzione sul magistrato Luca Palamara, che ormai da settimane sta monopolizzando il dibattito sulla giustizia italiana, potrebbe di fatto frenare la corsa dei magistrati fiorentini verso la Procura di Roma.

Dopo la bufera sul Consiglio superiore della Magistratura, che intreccia la giustizia con la politica nel coinvolgimento dei deputati Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri, l'iter per la nomina del successore di Giuseppe Pignatone a capo della Procura di Roma, è rimasto congelato. Potrebbe dunque essere stato vano il voto del 23 maggio scorso della Quinta Commissione di Palazzo dei Marescialli.

A nulla potrebbero dunque valere i quattro voti ottenuti da Marcello Viola, dato da tutti come favorito per l'incarico, né il voto raccolto dall'attuale procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo. Il voto non è più approdato al plenum del Csm, che avrebbe dovuto sancire il passaggio finale, né sono più state redatte le motivazioni alla base delle tre delibere.

La Commissione competente sugli incarichi di vertice negli uffici giudiziari, che nel frattempo è stata rinnovata nella sua composizione dopo la bufera, potrebbe riprendere in mano l'intero fascicolo e compiere nuovamente le valutazioni sui 13 candidati che avevano presentato le domande.

Non si può prevedere allo stato la tempistica dell'iter della nomina: la Quinta Commissione ha adottato ora la linea di procedere rigorosamente in base a criteri cronologici, ossia trattando per prime le pratiche sui posti direttivi scoperti da più tempo. Un fatto che farebbe scendere di priorità la successione romana.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caos giustizia, tutto da rifare: stop alla corsa "romana" di Viola e Creazzo

FirenzeToday è in caricamento