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Genitori gay con due gemelli: “Dalla cerimonia segreta alla vita da padri” / VIDEO

La volontà è di entrare nelle scuole così da eliminare eventuali pregiudizi. Il libro sarà a breve in vendita anche su Amazon

Una famiglia arcobaleno che finisce nero su bianco. Una storia che racconta di Davide Sapienza, 41enne catanese, e del suo compagno di vita, Luciano, titolare di un locale tra le mura di Lastra a Signa. Una coppia già nota alle cronache per un servizio delle Iene di qualche anno fa quando vivevano tra le colline di Poggio a Caiano e che ha fatto conoscere la vita di due genitori gay padri di una coppia di gemelli. 

Mi rialzo e poi volo”, libro curato dal giornalista Francesco Amistà, e che tra pochi giorni giorni dovrebbe sbarcare in libreria e su Amazon, ripercorre il cammino di Davide. Da quando fu preso a pugni alle scuole superiori - bullismo per cui si chiuse in sé stesso disertando per un lungo periodo la scuola - andando dritto fino a sette anni dopo quando ha fatto coming out in un contesto che non gli aveva reso la vita leggera nè spensierata tanto da sfociare in depressione. Anni complicati. Un saliscendi emozionale con momenti vissuti con intensità e la scoperta dei “giorni” da teen ager: dal primo approccio a una donna, al trasporto per un compagno che non l’ha ricambiato perché etero.  Poi la vacanza a Taormina, dove conobbe Luciano. Insieme hanno imboccato la strada dell’impegno reciproco maturando il sogno di avere dei bambini.

Oltre dieci anni fa alcuni paletti sulle coppie omosessuali non erano ancora stati scardinati. Per questo nel 2010 celebrarono la loro "unione" segreta sulle colline pratesi, una benedizione officiata dal don Alessandro Santoro alla presenza di un centinaio di invitati. 

Un sigillo a cui però mancava la formalità, arrivata in Italia dopo oltre un lustro. Nel 2011 la corsa fino in America dove si sono uniti in matrimonio nella Grande Mela, trascritto nel 2017 a cinque anni di distanza dalla nascita dei figli. Una famiglia che si è infatti allargata con Elisabetta e Andrea, gemelli nati da una gestazione assistita con una madre afroamericana di San Diego. E quindi il percorso e le peripezie per arrivare al riconoscimento della doppia paternità sullo stato di famiglia. 

“Il ruolo svolto dai tribunali di mezza Italia è stato senza dubbio importantissimo. Sono state tantissime le sentenze emesse che hanno esteso la possibilità di ricorrere all’adozione speciale, pur in assenza di un preciso riferimento normativo. Si tratta di sentenze che hanno riconosciuto in modo chiaro che una coppia gay ha lo stesso sentimento della paternità e deve avere gli stessi diritti e doveri”.  A proposito di genitori, ha visto la questione di Malika? “Sono sconvolto dal loro atteggiamento, io non potrei neanche pensare una cosa del genere”.

II libro, quattordici capitoli con prefazione di Saverio Tommasi, vuole essere un apripista e il il 41enne siciliano spera e confida che i sindaci del Fiorentino lo vogliano affiancare in qualche presentazione aperta alla cittadinanza. Il sogno sarebbe quello di andare nelle scuole a parlare di queste tematiche.  

“E’ un testo rivolto agli etero, vogliamo arrivare al cuore così da smontare ogni pregiudizio”. E sull'omofobia: “Il Ddl Zan è importante, ma è solo l’inizio”. 

A chi si chiede come i bambini possano aver reagito a chi li additava di avere due padri delle stesso sesso: “I nostri figli hanno reagito in modo diametralmente opposto: il maschio più chiuso, la femmina senza peli sulla lingua. Sebbene sia stato proprio Andrea a rispondere ai bambini più scettici dicendo: basta che ci sia amore nelle famiglie”. 

Davide e Luciano, peraltro entrambi credenti, sperano che i matrimoni gay vengano presto equiparati a quelli etero andando oltre le unioni civili. “Qualche anno fa ho avuto un grave problema di salute - confessa Davide - ma ancora non avevamo concluso le procedure per Luciano. E’ stato un periodo orribile, l’unico mio pensiero era: cosa potrebbe succedere ai miei figli?”
 

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